Originariamente Scritto da
Ter
Non è con la religione vecchio-stampo che si risolvono le questioni. Dio per me è un'idea astratta. È il nirvana buddhista, né più né meno. Assenza di coscienza. Silenzi tutti i pianti, livelli tutti gli individui, azzeri tutti i desideri in un sol colpo. Non credo che io lo dica per pigrizia o per farla facile, o peggio per depressione. Vorrei essere realista e lineare nel pensiero.
C'è da capire cosa tu intendi per Dio. Cosa ti ispira questa idea quando la pronunci? E ho capito. Ma, soprattutto, perché vorresti essere immortale e cose simili? Manterrai la tua coscienza tale e quale a quella di ora per tutto il tempo del gardaland ultraterreno? Cosa ti sopravvive dopo la morte? Ok, torniamo sulla Terra.
Le religioni avrebbero dovuto limitarsi a rendere più leggera la vita delle persone con un occhio alle esigenze spirituali e un altro a quelle materiali. Dando qua e là qualche massima, qualche consiglio. Ma senza mai sostituirsi alla chimica, alla biologia, al diritto, alla politica. Ma la risposta non è il cattolicesimo o l'islam; non l'ordine maschilista che calpesta il genere femminile, perché qua diventi un prevaricatore ed un impostore, ammantato di "sacralità". E i patriarchi sono inconciliabili con l'evoluzione. La risposta sarebbe il Cristianesimo* a medi dosaggi
, senza però tutta la pesantezza delle profezie, o l'eccessiva preoccupazione per un ipotetico aldilà.
*O una qualsiasi filosofia simile.
Comunque c'è da rilevare come le esigenze spirituali storte, quelle che si preoccupano di più che i cattivi verranno abbrustoliti e loro, anche se insignificanti finiranno in grazia, fioriscono in contesti di disagio. Come un contentino a chi ha poche risorse anche economiche. Alla fine le pulsioni religiose ti aprono un mondo sulle menti umane.