"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
ma non pensiamo subito ai complotti...
io quando sento parlare di "cure naturali" subito divento scettica.
Penso che i medici siano in grado di valutare se una cura funziona o meno.
Non penso vada contro i loro interessi scoprire una cura che funziona, in ogni caso.
Pure io... però immagino uno scenario alternativo. Se io domani scoprissi una cura, accetterebbero una sperimentazione? E se funzionasse, tutti i professionisti dell'industria del cancro siamo sicuri che accetterebbero di non sabotare? Oppure proverebbero a rubare l'idea come Bell con Meucci, o di affossare tutto denigrando?
Un caso celebre a lieto fine per la sperimentazione è quello di Augusto e Michaela Odone, hanno dovuto lottare per non finire bollati come ciarlatani. I ciarlatani esistono ma non tutti coloro che sembrano ciarlatani lo sono. Se persino oncologi affermati vengono trattati da tali se osano discostarsi vagamente dal dogma, che speranza ha un profano con una buona idea di essere ascoltato?
La chemioterapia ufficiale rende molto, anche il metodo Di Bella non è gratis, ma io non penso che le multinazionali del farmaco avrebbero accettato un eventuale successo di un ormone non brevettato. La controversia Edison-Westinghouse rende l'idea del discredito che si gettano addosso i nemici in questi ambienti. Purtroppo gli scienziati non sono tutti idealisti, molti sono venduti al successo, mica tutti regalano i brevetti ingenuamente tipo Tesla.
P.S. Non sono grillino e non credo alle scie kimike però anche la fine di Semmelweiss e le tribolazioni dello scopritore dell'Helicobacter pilori fanno pensare sulla poca apertura mentale di un ambiente spesso non limpido o diffidente per essere rimasto scottato troppe volte dai vari dottor Vieri, Bonifacio, Hamer e Simoncini
Ultima modifica di Tiberio; 30-04-2017 alle 13:27
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
E' quel funziona, che e' difficile documentare in termini misurabili e ripetibili.
Per il resto ogni metodo produce perdite collaterali e la valutazione avviene in termini di risulti, rischio.
Dubito che uno sano si sottopone a chemioterapia, un bombardamento, che morti al contorno comunque ne fa, ma la situazione cambia in stato di rischio immanente.
Io penso che bisognerebbe andare oltre alla terapia riparativa d'emergenza ossia chirurgia e chemioterapia atta a distruggere il sistema immunitario in certi casi: nei tumori linfatici e del sangue la chemioterapia non serve a distruggere il cancro solamente ma unito alla radio serve proprio per eliminare completamente il sistema immunitario per poi sostituirlo tramite trapianto, una pratica pericolosa che la ricerca nn riesce a superare. Il paziente è esposto ad un rischio di infezione che spesso lo uccide prima del tumore stesso. Per cui bisognerebbe pensarci bene.
Poi si parla di prevenzione come grande successo... ma invece occorre concentrarsi sulle metastasi, è come altrimenti curare la polmonite togliendo i polmoni, non ci si può basare solo sulla diagnosi precoce, non esiste nonostante decenni e miliardi di dollari, un tipo di cancro guaribile con semplicità nel 99% dei casi. Nemmeno uno. Alcuni tumori hanno una sopravvivenza del 1% tuttora. Inoltre QUANDO SI PARLA DI SOPRAVVIVENZA SI PARLA NON DI VERA GUARIGIONE MA DI SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI. E bisogna ricordarlo: così funzionano le statistiche. Poi la maggioranza degli oncologi sono magari in buona fede. Ma... con una percentuale bassa di guarigione vale la pena una cura pesantissima e quasi suicida? Forse si, forse no, sono scelte personali. O è meglio cercare altrove?
Le cure a volte funzionano ma la sbandierata ricerca non ha fatto passi avanti nel metodo, solo nelle sostanze.
Con l'eccezione della terapia immunologica e ormonale.
Ultima modifica di Tiberio; 30-04-2017 alle 13:39
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Quando si scopre qualcosa e' perche' il contesto e' maturo per farlo scoprire a tutti nel giro di mesi.Pure io... però immagino uno scenario alternativo. Se io domani scoprissi una cura, accetterebbero una sperimentazione? E se funzionasse, tutti i professionisti dell'industria del cancro siamo sicuri che accetterebbero di non sabotare? Oppure proverebbero a rubare l'idea come Bell con Meucci, o di affossare tutto denigrando?
Cosa che lascia al primo solo la scelta di entrare in produzione sfruttando quei mesi di vantaggio su tutti gli altri che, indipendentemente da te, si metteranno sul mercato.
guarda, io vado oltre.
Nel senso che va benissimo cercare cure per il cancro, ma che ne dici di occuparci delle vere cause ?
Ossia tutte le sostanze tossiche che sono state immesse e si continuano a immettere nell'ambiente... sono quelle la vera causa che andrebbe combattuta.
Però lì si tratta di mettere in discussione tutto il nostro modo di vivere, il paradigma della civiltà capitalista attuale.
Non sono una fanatica della "decrescita", però sono per la problematizzazione della nostra cultura. Cosa che nessun governo sponsorizzerebbe, nemmeno i 5S nella loro frammentazione e "parziale follia" su questi temi.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Si, però ci sono ancora troppi morti per alcuni tipi comuni, anche se le percentuali magari dicono di no. Ad esempio tumori NON rari come carcinoma mammario, linfoma, tumore polmonare hanno ancora troppa mortalità. Nonostante siano comuni e non malattie rare. La ricerca sull'AIDS ha fatto passi enormi in pochi anni e non si riesce a far lo stesso nemmeno per un tipo di tumore. Non esiste un farmaco che blocchi un cancro senza danneggiare troppo, un qualcosa paragonabile ai farmaci retrovirali.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Per questo si hanno n medicine diverse che fanno la stessa cosa, tutte brevettate, sempre che il tuo brevetto te lo rispettino negli ordinamenti propri.
Oltre al fatto che il brevetto e' pubblico, cosa che conferma la spinta a traguardare un risultato dimostratamente raggiunto.
Resta solo da sfruttare subito una tecnica migliore che in quella breve fase di vantaggio industriale vendi a prezzi di monopolio.
Per chi produce e' indifferente sfruttare A o B, se entrambe portano soldi rispondendo alla stessa domanda.
Ne che ci siano scorte di anni da smaltire, ormai tutti producono su richiesta e riconfigurare le linee di produzione fa parte della loro progettazione che tiene conto di cicli brevi di obsolescenza del prodotto.
Comunque è inquietante che come farmaco a un malato di cancro si inietti un farmaco considerato carcinogeno e che gli infermieri toccano con guanti perché tossico anche per contatto. E che questo sia il massimo della ricerca (scoperto per caso dopo un bombardamento su scorte di iprite, ossia gas mostarda, usato ancora come farmaco).
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Per gli infermieri, sani, quella sostanza e' un rischio notevole, per uno morto in uno due anni, quel rischio, magari piu' a lungo termine, si annulla.
Il concetto che fa diventare il veleno per uno, medicina per un altro che sta in diverse condizioni di rischio.
Il primo perde anni di vita, il secondo, spacciato, ne guadagna rispetto alla sua aspettativa di vita.