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Discussione: ‘scopro i tumori prima che nascano!’

  1. #31
    abstract L'avatar di Yele
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    Certo. Anche il supporto e la prevenzione vanno bene. Basta metalli pesanti, ftalati, pesticidi, radiazioni e bisogna incentivare stili di alimentazione sani, anche quelli vegani pare abbiano effetto preventivo e non solo.
    il problema è che per farlo, bisogna effettivamente "decrescere", ossia avere uno stile di vita meno consumistico.

  2. #32
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    La decrescita e' una decimazione con i suoi morti che valutato il rischio morte per decrescita, o per tumore, non si offrono volontari per la salvezza dei sopravvissuti.

  3. #33
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    La decrescita e' una decimazione con i suoi morti che valutato il rischio morte per decrescita, o per tumore, non si offrono volontari per la salvezza dei sopravvissuti.
    in realtà no.
    Gli abitanti dei paesi più ricchi non si rendono più conto di quanto vivano "sontuosamente" e quindi non si rendono conto di quanto potrebbero vivere più modestamente.
    Una riduzione di alcuni "lussi" (che oggi noi consideriamo invece "normalità"), potrebbe fare una grande differenza, senza produrre nessuna decimazione.

    Si tratta di ridurre la nostra "obesità" consumistica, non di passare dalla "normalità" alla "fame".

  4. #34
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    Una obesita', cosi' valutata secondo criteri propri che nessuno santifica e che e' pane quotidiano nelle filiere di produzione.
    Sparisce la torta dalla tavola e al fruitore ultimo puo' cambiare poco, ma per gli operai dei laboratori di pasticceria cambia tutto.

    E comunque gli effetti di una decrescita li hai gia' visti e li stai vedendo in una crisi che ha tagliato il 25% dei consumi.
    Per questo quando il cavallo si abituo' a digiunare mori' e non pote' godere del salvifico sistema ideato per risparmiare.

    Riduci la pressione demografica e vedi quali inimmaginabili risparmi si hanno, nella soddisfazione dei vivi il cui consumo diventa irrilevante sulle risorse disponibili.

  5. #35
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    Una obesita', cosi' valutata secondo criteri propri che nessuno santifica e che e' pane quotidiano nelle filiere di produzione.
    Sparisce la torta dalla tavola e al fruitore ultimo puo' cambiare poco, ma per gli operai dei laboratori di pasticceria cambia tutto.

    E comunque gli effetti di una decrescita li hai gia' visti e li stai vedendo in una crisi che ha tagliato il 25% dei consumi.
    Per questo quando il cavallo si abituo' a digiunare mori' e non pote' godere del salvifico sistema ideato per risparmiare.

    Riduci la pressione demografica e vedi quali inimmaginabili risparmi si hanno, nella soddisfazione dei vivi il cui consumo diventa irrilevante sulle risorse disponibili.
    Nei prossimi 20-30 anni la popolazione italiana è destinata a calare, anche comprendendo l'imigrazione, quindi il problema demografico da noi non si pone, se non sotto il profilo dello squilibrio tra giovani e anziani.

    Gli effetti della crisi sono molto diversi da quelli di una riduzione equa e distribuita del consumo eccessivo.
    La crisi martella i già poveri e rende più ricchi i ricchi, quindi aumenta le diseguaglianze senza cambiare la mentalità consumistica.
    Perciò è qualcosa di totalmente diverso da quello a cui penso io.

    Se fossimo in un paese razionale, potremmo avere uno sviluppo di mezzi pubblici basati sull'energia solare e ridurre enormemente il traffico di auto private a combustibili fossili, ad esempio. Questo sarebbe un esempio di decrescita intelligente.

  6. #36
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    Ne che puoi ipotizzare che il risparmio tuo si possa impiegare a beneficio di altri.
    Sarebbe cosi' se la ricchezza esistesse di per se e ci sarebbe solo da distribuirla.
    Cosi' non e', la ricchezza va fabbricata e anche quella derivata da risorse naturali va resa fruibile con capacita', sudore e dolore.
    Ne deriva che, chi si distingue in tale filiera, ne reclama adeguata parte per il suo godimento, salvo dirti vattela tu a produrre se ci riesci.
    Il fallimento della teoria comunista dove ciascuno produceva cio' che poteva e aveva cio' di cui necessitava a giudizio dello stato.
    Cio' comporta che capacita', sudore e dolore sono solo tuoi, i risultati di tutti.
    Il sigolo titolare del dolore, si chiese "chi me lo fa fare? E, avendo un risultato minimo, si pose su criteri di produttivita' minimali.
    Ne risulto' che solo la poverta' puo' essere distribuita.

  7. #37
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    Non sto pensando al comunismo, teorico o al socialismo reale.
    Ma non credo che stiamo ottenendo dei vantaggi ad avere un sistema in cui il padrone si mette in tasca 400 volte quel che guadagna l'operaio, che non riesce nemmeno più a comprare ciò che fabbrica.

    Tra il capitalismo liberista selvaggio e il comunismo c'è una possibile via di mezzo.
    Penso alla Germania, che non è certo un paese comunista e nemmeno un paese povero o sottosviluppato.

  8. #38
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    Nei prossimi 10 anni la popolazione raddoppia e, come gia' si vede, non provvedendo i flussi incrementano trasformando il tuo descrescere in una sostituzione e in una guerra di potere fra stili di vita caratterizzanti una identita' di popolo.

    Sostituire i carburanti fossili con energia solare non e decrescere, solo riconvertirsi, cosa che nel caso comporta maggiori costi di produzione, il sole non costa niente, ma il resto della produzione si e conta pure lo spazio necessario che, in un paese densamente popolato, sottrai ad altro, produzione agricola tipicamente con conseguenze simili ai biocarburati, salvifici per gli idealisti che scomparvero qundo invece della salvezza apparvero le carestie.
    Per gli usa con a disposizione i deserti il calcolo e' diverso.

    Ovvio che le crisi producano diseguaglianze potendo la ricchezza rinunciare al superfluo senza impatti significativi che cancellano pero' quel pane quotidiano per chi produceva con lavoro vero il superfluo per l'area ricca.
    Ripartiamo diversamente!!!! Ma l'imprenditore delocalizza e l'investitore sposta l'area di speculazione finanziaria.
    Di fatto respingendo il pugno di riso su un guanto di velluto che riveste una mano di ferro fa si che resti solo un pugno di ferro.

    Resta solo una crescita economica, costruire maggior ricchezza, dove la ripartizione del piu' non crea ritorsioni anche se fatta non linearmente.
    Se incrementi di 100 chi sta al top puo' accettare anche 50 invece dell'80 di competenza.
    In ricchezza si fanno tante cose impossibili in poverta', dove ovviarono con la dittatura del popolo, che implose.

  9. #39
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    Non sto pensando al comunismo, teorico o al socialismo reale.
    Ma non credo che stiamo ottenendo dei vantaggi ad avere un sistema in cui il padrone si mette in tasca 400 volte quel che guadagna l'operaio, che non riesce nemmeno più a comprare ciò che fabbrica.

    Tra il capitalismo liberista selvaggio e il comunismo c'è una possibile via di mezzo.
    Penso alla Germania, che non è certo un paese comunista e nemmeno un paese povero o sottosviluppato.
    In germania hanno ripartito la ricchezza secondo il ragionamento fatto e non potendo gestire la poverta' la scaricano su altri utilizzando quel surplus commerciale che non avrebbero diritto a permettersi, ma che la forza gli consente di imporre.
    Chi ha solo poverta' da dividere e' bloccato e come si muove piglia tortonate.

  10. #40
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    La popolazione aumenta ma non nei paesi ricchi.
    la crescita quindi non risolve nulla, perchè si concentra la ricchezza nei paesi con meno popolazione, inducendo più migrazioni, più guerre e più squilibri.

    Se non si interviene sulla questione degli squilibri e della redistribuzione, puoi produrre quanto vuoi, ma non risolvi niente.

  11. #41
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    In germania hanno ripartito la ricchezza secondo il ragionamento fatto e non potendo gestire la poverta' la scaricano su altri utilizzando quel surplus commerciale che non avrebbero diritto a permettersi, ma che la forza gli consente di imporre.
    Chi ha solo poverta' da dividere e' bloccato e come si muove piglia tortonate.
    mi pare che la povertà la gestiscano eccome: hanno inglobato la ex-Germania est senza tanti scossoni, e hanno un welfare invidiabile lo stesso.

  12. #42
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    Cosa fatta con la ricchezza.
    La crisi infatti comincio' sorgere con l'unione delle germanie che richiese il disinvestimento dei capitali tedeschi in europa per reivestirli concentrati sulla ex ddr pure legata strettamente, ben piu' degli investimenti diffusi, agli interessi federali, fabbricando cosi' un sistema produttivo e un mercato che dava utili agli investitori.
    Senza quei capitali l'economia degli altri divenne asfittica.
    Perseguirono pure la scelta nucleare che diede, a loro, utili tali da pagare le centrali, fornire energia a basso costo per una industria competitiva e ammasare una riserva tale da poterle spegnere, sostituendole con le alternative senza pesare sui prezzi all'utenza.
    In parallelo si ritraevano pure i capitali americani, che, scoppiata la pace, era inutile devolvere a beneficio di alleati strategicamente inutili.
    Con la guerra in corso, diversamente, fluivano i dollari americani e quelli sovietici, costituenti corruzione, ma spesi sul territorio dai corrotti per acquistare beni e consenso politico.

    Cio' che si potrebbe dire del businness immigrazione se non fosse che il governo paga con debito pubblico proprio e chi piglia investe all'estero e pochissimo consuma sul territorio, oltre i costi sociali lo stesso pubblici.
    Ultima modifica di meogatto; 30-04-2017 alle 17:15

  13. #43
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    Tra il capitalismo liberista selvaggio e il comunismo c'è una possibile via di mezzo.
    Via che comunque implica che il potere politico sia piu' forte di quello economico, di per se gia' molto flessibile.
    La forza in questione, se non e' data dai carri armati, pure quella e' relativa perche' costano sia per essere costruiti che operati, e' data dalla forza economica.
    Tu che hai 1600 miliardi di pil 2000 miliardi di debito sei piu' debole di una multinazionale medio grande che ti si compra come un'acquario con i pesci dentro e tutto l'arredamento fatto.

    Come dire che tu pater famigliae stabilisci delle regole che non piacciono lassu' ove si puote cio' che si vole, finche' ci si confronta con pesci medio piccoli.
    Parte il commesso che si compra il tuo condominio e la fabbrica dove lavori, poi ti propone bonariamente di cambiare quelle regole, altrimenti diventi disoccupato e sfrattato.

  14. #44
    Opinionista L'avatar di Tiberio
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    Non sto pensando al comunismo, teorico o al socialismo reale.
    Ma non credo che stiamo ottenendo dei vantaggi ad avere un sistema in cui il padrone si mette in tasca 400 volte quel che guadagna l'operaio, che non riesce nemmeno più a comprare ciò che fabbrica.

    Tra il capitalismo liberista selvaggio e il comunismo c'è una possibile via di mezzo.
    Penso alla Germania, che non è certo un paese comunista e nemmeno un paese povero o sottosviluppato.
    la socialdemocrazia svedese a livello economico
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  15. #45
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    la socialdemocrazia svedese a livello economico
    in teoria sì. In pratica andrebbe corretta perchè la Svezia è una realtà molto particolare: un paese con pochi abitanti e molte risorse.

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