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Discussione: Things Change - Le cose cambiano

  1. #1

    Things Change - Le cose cambiano

    Ho preso in prestito il titolo di un bel film crepuscolare con Don Ameche e Joe Mantegna del 1988, anche perchè se avessi scritto "i tempi cambiano" avrei copiato il titolo di una canzone (che non conosco).

    Le cose cambiano, come dicevo, giorno per giorno, senza che noi magari ce ne rendiamo conto. Le accettiamo e le consolidiamo nel tempo, ma queste cose mutano usi, costumi e condizionano la nostra vita contemporanea e futura.

    Possiamo cominciare da dove vogliamo, questa analisi, anzi, oggi ricorre la giornata contro l'omofobia (ogni giorno ricorre qualcosa, ormai abbiamo 365 giorni di memoria da memorizzare ed anche questa è una innovazione, assai commerciale, rispetto alle usanze di due generazioni fa, alias mezzo secolo).
    Dunque giornata anti omofobia quando 50 anni fa solo a Parigi c'erano locali come il "Carousel" dove si esibivano le prime vedette transessuali e Coccinelle richiamava numerosissimi i fotografi e le sue foto giravano il mondo con morbosa curiosità, era la rivoluzione del terzo sesso, sempre, fino ad allora, mortificato negli angoli bui e sotto silenzio che esplodeva fragoroso, e naturalmente il cinema, la commedia italiana, che divertiva e fustigava i costumi, non ne restava immune ed il film "Frenesia dell'estate" di Luigi Zampa del 1963 poneva il dilemma al 'macho' Gassman se consumare una notte di sesso con quella che lui riteneva essere un transessuale, ma in realtà era la bellissima donna Michele Mercier.

    Restando al 1963, a Napoli, il quartiere di Fuorigrotta si stava espandendo a macchia d'olio e fioccavano le richieste di allacciamenti alla rete idrica, elettrica e telefonica, ma, per quest'ultima era una questione impossibile, le richieste erano molto superiori alla disponibilità e bisognava attendere anche tre - cinque anni, prima che venisse espletata e spesso al richiedente si proponeva una linea duplex, con un certo sconto rispetto alla standard. In che cosa consisteva? due utenti avevano a disposizione una sola linea, alternativamente. Tu alzavi il telefono e se c'era linea per poter chiamare significava che l'altro utente non utilizzava il telefono. Spesso si cercava di telefonare a casa e risultava sempre occupato, ma in realtà la linea era impegnata dall'utente alternativo.
    Rimanendo nel settore telefonico, per attivare la teleselezione nazionale, quella che ci ha permesso di telefonare ad ogni abbonato della rete telefonica italiana senza dover 'passare' prima per un centralino, abbiamo dovuto attendere la fine del 1970.
    Ma chi avrebbe ipotizzato in quell'anno che soltanto 20 anni dopo si sarebbe diffusa la telefonia portatite, ovvero i 'cellulari' che oggi hanno soppiantato la telefonia fissa?
    Ormai la telefonia fissa la si utilizza soltanto, nel settore privato, per il collegamento di teminali dati, quali i fax, i PC, le segreterie telefoniche, mentre resiste nelle grandi aziende e negli enti statali e parastatali.
    Oggi anche i bambini possiedono il loro cellulare anche prima dei 10 anni d'età..... e nei questionari, qualunque essi siano, è richiesto il numero di cellulare, è impensabile che un cittadino ne sia privo.

    L'Italia è grande ed i cambiamenti, come è stato, ad esempio, per la teleselezione, come fu per l'avvento della televisione, avviene gradualmente, anzicchè dal centro verso le periferie, avviene sempre da nord verso sud, ovvero dal famoso 'triangolo industriale'.
    Immaginate la mia meraviglia nel 1960 nell'entrare in un supermercato a Milano (Esselunga di via Morgantini) e vedere che ci si serviva da soli, come nei film statunitensi, mettendo la merce scelta in un carrello, e vedere che tutte le più note marche del mercato erano presenti per offrire una vasta scelta, non come nelle salumerie, dove solo alcune ditte erano fornitrici, ma la mia meraviglia maggiore la ebbi nel vedere che le uova venivano vendute con prezzi diversi a seconda del loro peso medio, cosa assolutamente impensabile, a quei tempi, a Napoli.

    Ecco che il commercio stava cambiando, nascevano i primi supermercati, le città si allargavano i piccoli paesi si spopolavano per andare ad inurbare le periferie, ma mentre ciò avveniva, c'era anche il reflusso di persone, in genere benestanti, che preferivano lasciare le loro case al centro della città, immerse nel caotico, rumoroso ed inquinato traffico cittadino, per dirigersi verso centri esclusivi residenziali, creando l'hinterland.
    Intanto quei super negozi nati prima della seconda guerra mondiale, a diffusione nazionale, come UPIM (Unico Prezzo Italiano Milano ed anche Unione Produttori Italiani Milano), STANDA, COIN, La Rinascente ed altri, che avevano un vastissimo assortimento di articoli, medio bassi per UPIM e STANDA, che variavano i loro articoli dalla cartoleria-cancelleria all'abbigliamento, alla profumeria, ai giocattoli, alla pelletteria, veri e propri mega empori, ma mano perdevano clienti, perdevano il loro appeal a favore di esercizi che trattavano specificamente un solo settore e fu cosi che prima le case di gran moda ed in seguito anche marchi commerciali, cominciarono ad avere i loro negozi di vendita diretta al pubblico in franchising.

    Cos'è mai, cosa significa questa parola inglese? Che tu, gerente di un negozio, t'impegni ad arredarlo e vestire il personale addetto alla vendita secondo i dettami della 'casa madre' che ti concede di utilizzare il suo nome ed il suo marchio esclusivo, in una zona in esclusiva, per vendere gli articoli che essa azienda ti propone, al prezzo che ella t'impone e rivenderla al prezzo che essa stabilisce. Scritta e detta cosi, solo un pazzo accetterebbe un contratto capestro simile, invece, fatti i propri conti, molti commercianti aderiscono a questo tipo di rapporto che avviene in tutti i settori, dall'abbigliamento menzionato, all'alimentare (fast food), orologeria-oreficeria, pelletteria, biancheria intima, etc. etc.

    Ma poteva limitarsi a questo il commercio? Giammai, ecco nascere le grandi catene nazionali e sovranazionali per l'elettronica e gli elettrodomestici, ma anche per la distribuzione di detersivi, di articoli per lo sport, per il bricollage, l'arredamento, e tanti altri settori fino all'outlet.
    Altro termine inglese che letteralmente si traduce presa ma che lascio a wiki la spiegazione completa : L'outlet può essere un singolo negozio (spaccio aziendale o commerciale) o un centro commerciale specializzato nella vendita al dettaglio di prodotti di marche famose o meno, invenduti o usciti dal catalogo più recente del produttore. Comunque negli ultimi anni, data la continua crescita di domanda di prodotti outlet, alcune produzioni vengono espressamente dedicate a questo canale di distribuzione commerciale.
    L'outlet è divenuto un 'business' (affare) talmente grosso che ha indotto alcune aziende ad organizzare, ai margini delle grandi metropoli, dei centri commerciali specifici dove ditte fabbricanti, ditte di sole vendite, gerenti di negozi, affittano per un periodo di tempo, mai inferiore all'anno, uno spazio dove vendere i loro prodotti.
    Anche questi sono divenuti dei centri commerciali.
    Centri commerciali? Ma non ne abbiamo ancora parlato....

    Il centro commerciale, in genere, è decentrato rispetto alla grande città e si costituisce intorno ad un grande supermercato in gergo 'megastore' cui fanno da corona e satelliti vari altri esercizi commerciali di rilevanti dimensioni e grande assortimento, ma nel nucleo centrale, oltre al supermercato vi sono sempre altri negozi piccoli, medi e grandi dei vari settori merceologici, dai casalinghi, all'ottica, ai libri & dischi, alle calzature etc. etc.
    La caratteristica fondamentale dei centri commerciali è che sono aperti ad orario continuato da mattina a tarda sera tutti i giorni della settimana, anche i festivi, compreso il 1° maggio, festa del lavoro, che quest'anno qualcuno contestava questa apertura.

    Ma, secondo voi siamo arrivati alla fine del nostro giro, con i centri commerciali? Assolutamente NO, i cambiamenti continuano, s'insinuano piano piano fino a sradicare i vecchi ed innestare i nuovi, cosi circa 15 anni fa cominciarono ad apparire i primi negozi on-line. Negozi in linea? E di cosa si tratta?

    Sono negozi virtuali, che non esistono materialmente come intendiamo noi un esercizio commerciale, piccolo medio o grande in una strada di un centro abitato, sono dei grandi depositi che hanno un catalogo in internet e tu cliente, con il tuo PC puoi visitare ed eventualmente acquistare la merce che ti viene proposta e vedi sul tuo monitor.
    Questa merce arriverà direttamente a casa tua nel più breve tempo possibile tramite uno spedizioniere, oppure potrai ritirarla presso un centro autorizzato dalla ditta, scelto da te od anche presso un ufficio postale.
    Come si paga questa merce? O mediante carta di credito, o mediante bonifico bancario, alcune aziende accettano di vendere anche in contrassegno, ma al cliente spetta il diritto di recedere dall'acquisto, se non pienamente soddisfatto, ed essere completamente rimborsato.
    Oggi tutte le merci si vendono on-line, nessuna esclusa e, considerato che queste aziende non hanno costi di gestione immobili nei centri cittadini, non necessitano di molto personale e specializzato, spesso non hanno neppure un grosso deposito servendosi direttamente di quello del fabbricante od importatore, riescono, anche grazie al grosso volume di vendite, a praticare prezzi assai vantaggiosi per l'acquirente e vanno diffondendosi sempre più.

    Abbiamo finito? Per oggi si, non vi sembrano abbastanza questi cambiamenti?
    P�nta rh�i h?s potam�s

    arecata � il 2� nick-name di Blasel

  2. #2
    nota a margine : ho citato più volte Napoli, la mia città, perchè questo post è la copia fedele presente nel mio blog.
    P�nta rh�i h?s potam�s

    arecata � il 2� nick-name di Blasel

  3. #3
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    Bella retrospettiva. Qualche previsione per il futuro?
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    i miei post in media sono di una dozzina di righe, al più;
    Citazione Originariamente Scritto da Ned Flanders Visualizza Messaggio
    Sono stato tanto...ma tanto Laurina, lontano dal Signore: Ne ho combinate di cotte e di crude. Ti basti sapere soltanto questo....

  4. #4
    Citazione Originariamente Scritto da BiO-dEiStA Visualizza Messaggio
    Bella retrospettiva. Qualche previsione per il futuro?

    Quella la lascio a voi, molto più giovani di me.

    Tuttavia 'qualcosa' si muove, stiamo abbandonando la firma, la PW ed i documenti cartacei di riconoscimento, addentrandoci con il riconoscimentp vocale, facciale, dell'impronra digitale e dell'iride.
    Stiamo abbandonando le tessere di fedeltà ed anche le credit card passando all'App presente sugli smartphone Apple e tra breve su Android e Samsung (sua, diversa da Android).
    I carnet di assegni non so se le banche li rilasciano ancora ai correntisti, ma di certo ne vedo circolare ben pochi e quelli che vedo sono tutti circolari.
    Scomparse definitivamente le cambiali e cosi le tratte.
    E se vi dico che fino agli anni 60' si poteva pagare in banca un quid per procrastinare di 48h. la data di scadenza di una cambiale, ci credete? Lo facevano anche per gli assegni 'cabriolet', emessi allo 'scoperto' e pagati su invito telefonico della banca....

    E si, le cose cambiano
    P�nta rh�i h?s potam�s

    arecata � il 2� nick-name di Blasel

  5. #5
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    Una volta le cambiali circolavano fra un creditore e l'altro come fossero moneta sonante, puzzavo ancora di latte ma ho fatto in tempo a vederlo con i miei occhi.
    Comunque le cambiali non erano ancora morte che i chip sottopelle erano già allo studio. Se ne potrebbero fare molti usi, ma la prospettiva più immediata è quella di farli fungere da carta d'identità, carta di credito e chiavi di casa. Se ne parla poco perché, se ci stanno rendendo stupidi al punto da farci digerire rospi che qualche decennio fa sarebbero stati intollerabili, ancora non sono arrivati a farci digerire questo. Ma se non smetteremo di appoggiare la politica dello struzzo, questo è il futuro che ci attende. Se poi qualcuno troverà ancora la forza di protestare, basterà resettargli il chip da remoto e costui non sarà mai esistito.
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    Citazione Originariamente Scritto da Ned Flanders Visualizza Messaggio
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