in effetti ho perso il senso del significato, ormai lo vedo da tutte le parti.
Qui non stavo parlando di dio se c'è o no ma della coerenza o meno del sistema da te proposto.
Siccome non è la prima volta che viene fatto notare che tutta questa ricerca personale rischia di far diventare la divinità uno, nessuno e centomila, sarebbe l'ora di digerire la faccenda.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
ma spiegami perché dovrei cercare la coerenza dove non c'è, siete voi i coerenti che cercate di misurare tutto come fosse scienza, come se fosse una materia già fatta, ma anche la scienza va sperimentata ed intuita. L'unica aspirazione dell'uomo scientifico è quantizzare e memorizzare il tutto in un infinito e monotono processo di ripetizione. Come fa un cavallo a girare se gli metti i paraocchi per andare dritto? Questa è la pretesa di chi crede di poter scoprire tutto e di tutto, inquadrare e quantificare. Dio non è in tutto ciò, forse è solo nel cavallo che vuol girare, e non ha niente di cervellotico. Secondo me Dio non va pensato ma va vissuto così mi accorgerò dove mi vuol portare.
Ultima modifica di crepuscolo; 19-09-2017 alle 16:29
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Ultima modifica di dietrologo; 20-09-2017 alle 07:47
E perché non dovrebbe esserci coerenza?
Vedi, torna il discorso di sempre. Finché cianciate voi di dio è un conto, tutto va bene, lo fa chi pone riflessioni e critiche ed allora è solo un presuntuoso che vuole parlare di cose più grandi lui o lei.
Complimentoni!! Che infantilismo!
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per non venire sbertucciato quando proponi di fatto una filosofia morale "forte";
se questa non ha coerenza oggettiva, stai solo cercando di dirmi come vivere, e capisci bene che visto che la esprimi in pubblico, ti si chiede conto di quella coerenza, che significa senso;
se coltivi anche la più balzana delle cosmogonie in privato, nessuno te dige gne';
se, invece, predichi in pubblico una cosa come "Gesù", esibisci una postura morale, che implica bene e male, giusto e sbagliato; coinvolgi e di fatto giudichi gli altri, i quali esercitano la loro facoltà critica; se dici che Gesù/Dio precetta di non mangiare la carne, chi la mangia è giudicato empio e peccatore, non conforme alla volontà divina; perciò quello ha ragione nel chiederti: 'ndo sta scritto ? com'è che funzionerebbe sta cosa ? da dove viene l'autorevolezza di quel precetto ? per forza ti chiede un sistema coerente;
se tu predicassi la pizza napoletana con la nutella, non sarebbe richiesta nessuna coerenza, perché la tua preferenza non implicherebbe un giudizio morale nei confronti di nessuno che preferisse non mangiarla.
c'� del lardo in Garfagnana
Cosa c'entra fabbricare in serie le persone con un messaggio che deve essere veicolato equamente a tutti?
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ma quale filosofia morale, non so neanche dove sta di casa, casomai è una conseguenza del buon vivere. Tutto parte dalla voglia di vivere poi, il pensiero articolato, che segue, si adatta e si modifica, si articola appunto. Io non sono la conseguenza del mio pensiero , è il pensiero che è la conseguenza della mia vita.
Caro AxeUgene non sono capace di esporre teorie che durano in eterno con spazi che siano illimitati.