Da Il Libro della Certezza:

29 Quanto alle parole «subito dopo l'oppressione di quei
giorni», si riferiscono al tempo in cui gli uomini saranno
oppressi e addolorati, al tempo in cui le ultime tracce del
Sole della Verità e il frutto dell'Albero della sapienza e
della saggezza saranno svaniti fra gli uomini, quando le
redini dell'umanità saranno cadute in mani stolte e
ignoranti, quando le porte dell'unione e della
comprensione divine - essenziale e supremo scopo della
creazione - si saranno chiuse, quando la vera sapienza
avrà ceduto il passo alla vana fantasia e la corruzione avrà
usurpato il posto della rettitudine. Tali condizioni si
osservano nei nostri giorni in cui le redini di tutte le
comunità sono cadute nelle mani di stolti capi che le
guidano secondo i loro capricci e desideri. Sulle loro
lingue la menzione di Dio è divenuta un nome vuoto e fra
loro la Sua santa Parola è lettera morta. Tale è la tirannia
dei loro desideri che la fiaccola della coscienza e della
ragione s'è spenta nei loro cuori.

Non si trovano nemmeno
due persone d'accordo sulla stessa legge, perché non
cercano Dio, ma il loro piacere, e non percorrono altro
sentiero che quello dell'errore. Nel primato hanno
riconosciuto l'obiettivo finale dei loro sforzi e
considerano orgoglio e superbia la suprema conquista del
desiderio dei loro cuori. Hanno anteposto sordide trame
alla legge divina, hanno rinunciato ad affidarsi al volere di
Dio, si sono affaccendati in calcoli egoistici, hanno
percorso le vie degli ipocriti. Con tutto il loro potere e la
loro forza s'ingegnano di mettersi al sicuro nelle loro
meschine occupazioni, timorosi che il più lieve discredito
insidi la loro autorità o menomi lo sfarzo della loro
magnificenza.