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Discussione: "Folclore" o vero odio?

  1. #151
    abstract L'avatar di Yele
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    sono la stessa cosa, ma non te ne avvedi;
    se tu e una donna somala venite processate per aver praticato l'infibulazione alle rispettive figlie, alla somala verranno concesse attenuanti specifiche che negherebbero a te, proprio in base alla "generalizzazione dello stereotipo" culturale;
    se la tua tesi fosse vera, questo dovrebbe configurare razzismo;
    Be', onestamente, se quello che dici fosse vero, sarebbe esattamente razzista.

  2. #152
    abstract L'avatar di Yele
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma non è vero; non fanno affatto questo discorso; e non è nemmeno un sentimento diffuso nel loro elettorato, a parte inevitabili e fisiologici frange di trogloditi, rappresentati da Borghezio, per esempio;

    se non ti fai ingannare da impressioni e sovrastrutture, sparate propagandistiche, vedrai che l'antropologia leghista è una roba affine a quella - che so - bavarese: un moderatismo aperto, che pragmaticamente assimila tutti quelli che servono, ma vuole un controllo di cassa e ordine pubblico;

    quella è gente che con gli stranieri fa funzionare tutto, tutte le piccole imprese, il commercio popolare, una miriade di servizi, da Cuneo a Piacenza, da Rovigo a Trento, ma anche più a sud; non sono mica matti;
    semplicemente non vogliono la grana di gente che non sono in grado di collocare, perché aspirano a rimuovere ogni fonte di disagio, reale o temuto; quello sì; ma varrebbe per qualsiasi etnia;

    ora, se a te piace immaginare un razzismo leghista, fai pure; secondo me, ti privi solo della capacità di valutare correttamente quelle circostanze socio-politiche, che andrebbero valutate sulla base di elementi più strutturali.
    temo che sia tu a sbagliarti su cosa abbiano effettivamente in testa.

  3. #153
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Be', onestamente, se quello che dici fosse vero, sarebbe esattamente razzista.
    è oggettivamente vero; ma non razzista;
    che in una determinata cultura vigano certi valori come prevalenti e comuni è un mero fatto, che autorizza la presunzione che chi appartenga a quella cultura sia influenzato da quella;

    sarebbe razzista nei confronti di un imputato non considerare questa circostanza, perché gli negheresti un'attenuante dalla ratio analoga che invece concedi ad altri; es.: essere cresciuto in un ambiente degradato e violento, avere subito violenza, ecc...

    questo meccanismo incidentalmente ti illustra anche in modo semplice il fatto che un ordinamento sovrano costituisca automaticamente la categoria di chi sia potenzialmente ritenibile estraneo;
    infatti, nessun elenco indica quali culture etno-nazionali di appartenenza possano essere ritenute influenti nel valutare lo status soggettivo di un imputato;

    mi rendo conto possa essere difficile, soprattutto se si prendono per buone categorie stabilite secondo altri criteri; di solito questo avviene per discipline sociali che mirano ad enucleare tendenze, ad uso della fase sperimentale, per elaborare ipotesi di correlazione nell'ambito di aggregati dove figurano molte variabili simultaneamente, e allora la ricerca è costretta a cercare indizi sulla base di formulazioni che non si presterebbero all'impiego operazionale.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #154
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Be', onestamente, se quello che dici fosse vero, sarebbe esattamente razzista.
    devi essere Ariete o Sagittario che non ti entra proprio in testa
    l´ho capito io! e qua ci sta la doppia risata

    è oggettivamente vero; ma non razzista;
    che in una determinata cultura vigano certi valori come prevalenti e comuni è un mero fatto, che autorizza la presunzione che chi appartenga a quella cultura sia influenzato da quella;
    l´esempio palese é il delitto d´onore che vigeva fino a diversi anni fa (IN ITALIA OF COURSE );
    il cornuto siciliano SI RITROVAVA delle attenuanti ,ovviamente favorevoli,paragonate al cornuto Trentino sullo stesso omicidio passionale!

    I GIUDICI SICILIANI ERANO RAZZISTI ALLORA?!
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  5. #155
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    devi essere Ariete o Sagittario che non ti entra proprio in testa
    l´ho capito io! e qua ci sta la doppia risata
    veramente, sagittario sarei io

    l´esempio palese é il delitto d´onore che vigeva fino a diversi anni fa (IN ITALIA OF COURSE );
    il cornuto siciliano SI RITROVAVA delle attenuanti ,ovviamente favorevoli,paragonate al cornuto Trentino sullo stesso omicidio passionale!

    I GIUDICI SICILIANI ERANO RAZZISTI ALLORA?!
    aspetta, in quel caso si trattava di una norma nazionale, prevista dal codice, per tutti, anche quelli di Bolzano;
    il punto che ho cercato di spiegare a Yele è un meccanismo un po' diverso.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #156
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    aspetta, in quel caso si trattava di una norma nazionale, prevista dal codice, per tutti, anche quelli di Bolzano;
    scusa tanto per capire:
    quello di Bolzano nato,vissuto e cresciuto in quell´ambiente ha l´identica attenuante di quello nato,vissuto e cresciuto nell´ambiente nuriaga dell´Aspromonte?!?
    stessa cultura o forzature ambientali o come accenni "stessi meccanismi"?
    se si parla di attenuanti lo si deve fare a 360 gradi ..perché dovrebbero essere "meccanismo un po' diverso"

    http://www.lastampa.it/2010/07/08/it...iN/pagina.html
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  7. #157
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    scusa tanto per capire:
    quello di Bolzano nato,vissuto e cresciuto in quell´ambiente ha l´identica attenuante di quello nato,vissuto e cresciuto nell´ambiente nuriaga dell´Aspromonte?!?
    certo; la legge deve essere uguale per tutti;
    stessa cultura o forzature ambientali o come accenni "stessi meccanismi"?
    se si parla di attenuanti lo si deve fare a 360 gradi ..perché dovrebbero essere "meccanismo un po' diverso"
    è solo quando si va ad applicare al caso individuale che il giudice può - ed in certi casi, deve - apprezzare eventuali circostanze ambientali e culturali che influiscono sulla percezione soggettiva dell'imputato.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #158
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    restando alle "attenuanti culturali" dopo i fatti di Colonia;

    scrittore algerino Kamel Daoud: "I colpevoli sono immigrati arrivati da tempo o semplici rifugiati? sono criminali o semplici teppisti? Nessuna delle due cose. In Occidente l'immigrato potrà salvare il suo corpo ma non patteggerà altrettanto facilmente con la propria cultura e di ciò ce ne dimentichiamo con sdegno. Il rapporto con la donna rimarrà incomprensibile a lungo e ne negozierà i termini per paura".
    http://www.ilgiornale.it/news/cultur...e-1213690.html
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  9. #159
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    adognibuonconto siete un paese commissariato IL FOLCLORE D´EUROPA!

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  10. #160
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    capirai... Giggetto Di Maio, un genio...

    questi sono i più stupidi di tutti; illudono i loro elettori, rappresentando la politica come una battaglia tra giusti e delinquenti, invece che tra interessi che vanno composti;
    quando si arriva alla resa dei conti, contano gli interessi, e chi li ha votati è privo di rappresentanza dei propri;
    la Raggi a Roma non può più presentarsi in pubblico, per gli insulti che prende; proprio per questa mancanza di identità ha bloccato tutti i progetti e i soldi che aspettavano tutti per lavorare, a partire dalle olimpiadi; non sapeva che fare, non aveva un progetto; solo chiacchiere, parole d'ordine vuote; prendi il 70% e ci metti quasi un anno a fare la giunta

    tra un po' la lanciano dalla rupe Tarpea; tanto, co' quelle 'recchie plana; manco se fa male
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #161
    abstract L'avatar di Yele
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    è oggettivamente vero; ma non razzista;
    che in una determinata cultura vigano certi valori come prevalenti e comuni è un mero fatto, che autorizza la presunzione che chi appartenga a quella cultura sia influenzato da quella;
    Ma "influenzato" non vuol dire niente e poi dovresti definire "cultura", e ti avverto che è un arduo compito.

    La mafia dovrebbe far parte della mia cultura in quanto io sono italiana e quindi se accusata di mafia, sono più probabile come colpevole, in quanto italiana ?

    Ma stai scherzando ??

  12. #162
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    Ma "influenzato" non vuol dire niente e poi dovresti definire "cultura", e ti avverto che è un arduo compito.
    per la legge vuol dire, eccome; "cultura" indica l'insieme dei valori predominanti in una società, e che in qualche modo risultino riconducibili al comportamento in esame; "influenza" è l'attitudine di quei valori a condizionare a condizionare il comportamento e la percezione della sua liceità;

    La mafia dovrebbe far parte della mia cultura in quanto io sono italiana e quindi se accusata di mafia, sono più probabile come colpevole, in quanto italiana ?

    Ma stai scherzando ??
    e chi ha mai espresso il meccanismo in questo modo ?

    questa formulazione incorporerebbe una condizione di necessità che non c'è in quella della legge che ho esposto, la quale offre solo al giudice la possibilità di valutare l'incidenza di elementi soggettivi, come è assolutamente dovuto nel diritto penale; ma non implica un automatismo a priori;

    resta, come volevasi dimostrare, che la legge non esclude affatto l'appartenenza ad una comunità culturale come circostanza che operi in via presuntiva, almeno nella sostanza; non è che l'imputato di un reato che non è tale nella sua cultura ha l'onere di dimostrare che questo configura un'influenza particolare; basta un'eccezione di rito; semmai, sarà onere dell'accusa smentire, se ricorrono le circostanze, ma è davvero dura

    e non sarebbe nemmeno del tutto corretto dire che il meccanismo funzioni solo nel senso del favor rei - come potrebbe apparire, dato che si tratta della quasi totalità dei casi; perché l'appartenenza ad una cultura - che so, religiosa o alla funzione sacerdotale o pastorale - può operare nel senso di negare attenuanti o configurare aggravanti nel caso di crimini particolarmente efferati; ai nazisti, in una certa misura, andò così, e non fu certo razzismo;

    my 5 c, thx
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #163
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    E hai ben illustrato come sia oggettiva l'esistenza di culture diverse che il giurista tratta secondo le logiche dette.
    L'opinione pubblica pero' non segue quelle logiche e, se ti vendi un appartamento a ridosso di un campo rom, invece di pagarti chiede i soldi per pigliarselo.
    Immagino sia questo razzismo che si riteneva immotivato, perche' e' da razzisti non pagare per abitare nei pressi di una cultura diversa che convincera' il giudice, ma non il compratore.

  14. #164
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    quella è gente che con gli stranieri fa funzionare tutto, tutte le piccole imprese, il commercio popolare, una miriade di servizi, da Cuneo a Piacenza, da Rovigo a Trento, ma anche più a sud; non sono mica matti;
    semplicemente non vogliono la grana di gente che non sono in grado di collocare, perché aspirano a rimuovere ogni fonte di disagio, reale o temuto; quello sì; ma varrebbe per qualsiasi etnia;

    ora, se a te piace immaginare un razzismo leghista, fai pure; secondo me, ti privi solo della capacità di valutare correttamente quelle circostanze socio-politiche, che andrebbero valutate sulla base di elementi più strutturali.
    Ne a caso maroni ha dato il placet alla piu' grande regolarizzazione di immigrati, cond8zionandola al possesso di un lavoro e quindi di una collocazione sociale.


    Immigrati eppur leghisti

    Un nigeriano diventa responsabile dell'immigrazione per la Lega Nord. Un immigrato di vecchia generazione, con una sua storia di integrazione e di militanza politica.*Toni Iwobi è leghista da 20 anni*giù di lì. Una marocchina,*Souad Sbai, da 33 anni a Roma e da un anno sostenitrice del progetto leghista per il centro-sud. È giornalista e presidente dell'associazione*Donne Marocchine in Italia. Pipelia è rumena, in Italia da una decina di anni, vive a Milano in un quartiere popolare. È militante leghista da poco più di due anni ed è una delle più accese militanti contro le occupazioni abusive. Tre storie di integrazione, tre vite accomunate dalla politica. Quella che il*18 ottobre sfilerà a Milanocontro l'immigrazione, una manifestazione che*secondo Matteo Salvini*"Sarà assolutamente aperta, pacifica, colorata, a volto scoperto, aperta alle famiglie, ma sarà l'ultima manifestazione sorridente che facciamo perché dal 19 non saremo più disposti a tollerare una invasione pianificata".

    Un paradosso per certi versi ma che finisce fatalmente per smontare i luoghi comuni sull'accoglienza, la solidarietà e soprattutto sugli immigrati. Concetti che Toni, Souad e Pipelia elaborano a modo loro parlando di doveri prima ancora di diritti. Di cittadinanza guadagnata nel tempo e di integrazione intesa come obbligo e non come un favore. Lontani anni luce dai piddini Kyenge e Chaouki ma con storie personali molto simili. Tutti integrati, ma duri e intransigenti i leghisti, più disponibili e per certi versi demagogici gli altri. E i leghisti 'stranieri' non sono una caso isolato perché nella sola città di Milano si contano un centinaio di tesserati su circa duemila iscritti. Egiziani, marocchini, siriani, rumeni, lituani, sudamericani. In Lombardia sono trecento, in tutta la Padania sono più di duemila. La loro storia la conoscono in pochi, forse non fanno notizia eppure ci sono. Pronti a sfilare sotto i vessilli leghisti il 18 ottobre a Milano e a prendersi, anche loro, una buona dose di accuse di razzismo.
    http://www.huffingtonpost.it/marzio-...b_5927206.html

    Diversa la valutazione di una immigrazione caotica che crea desperados vaganti in condizione di emarginazione che diventa criminogena e porta al crimine anche chi non lo sarebbe per sua indole.
    Se affami troppi conigli in una gabbia pure quelli diventano belve.
    Da cui una valutazione di pericolo criminale di una massa incontrollata vagante con una sussistenza dell'arrangio e' cosa diversa dall'attribuire una indole criminale su base razziale.

  15. #165
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da meogatto Visualizza Messaggio
    Ne a caso maroni ha dato il placet alla piu' grande regolarizzazione di immigrati, cond8zionandola al possesso di un lavoro e quindi di una collocazione sociale.

    Diversa la valutazione di una immigrazione caotica che crea desperados vaganti in condizione di emarginazione che diventa criminogena e porta al crimine anche chi non lo sarebbe per sua indole.
    ma guarda che quelli regolarizzati, prima di esserlo, erano esattamente come quelli che oggi definisci "caotici", e cioè irregolari, clandestini;
    tutto sorge dalla confusione reiterata che fai tra gli arrivi sui barconi che alimentano i centri di accoglienza e anche qualche disagio, e una popolazione ancora clandestina ma già radicata, che lavora, ovviamente in nero, ma non crea problemi;
    è molto probabile che tra i moltissimi addetti al piccolo commercio, alla manovalanza edilizia e cura alla persona figuri gente che non ha titolo per restare, ed è anche ricattabile per questo, ma aspira alla regolarizzazione;

    del resto, è evidente che la Bossi-Fini prevedeva circostanze davvero fantasiose per il visto di lavoro; figurati se il vicino scarparo si fa carico di una trafila burocratica - italiana - per assumere un senegalese a distanza, quando può valutarne 100 direttamente e scegliere, tenendolo in prova il tempo necessario.
    c'� del lardo in Garfagnana

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