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Discussione: "Folclore" o vero odio?

  1. #31
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    Fondamentalmente la popolazione italiana è di destra anche se una parte consistente si ritiene di sinistra. Gli appartenenti ad ognuno degli schieramenti consapevoli delle proprio convinzioni e idee sono una minima percentuale, tutto il rimanente è fluttuante, questa considerazione non la faccio solo per percezione, è sufficiente analizzare gli andamenti e gli eventi socio politici dal risorgimento in poi. E' un impegno gravoso sostenerlo ma necessita sforzarsi su questa ricerca e svilupparla nella sua progressione. Facendo ciò si delineerà un quadro più chiaro della realtà italiana.

  2. #32
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    Gli italiani sono di centro o moderati a stragrande maggioranza, anzi seguono da secoli la massima "o franza o spagna purché se magna"
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  3. #33
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    Io sono un caso a sé perché sono contro questi tipi di reati effettuati con la parola, tranne la calunnia. Sono le mie idee (di tipo liberale classico per quanto riguarda l'impianto generale). Vieterei i partiti fascisti e comunisti, ma non la possibilità del singolo di dirsi comunista o fascista o nazista fuori da una struttura politica organizzata. Punirei l'istigazione a delinquere solo se si realizza il fatto auspicato dall'istigatore.

    Ad esempio non avrei votato la legge sul negazionismo; non condivido le argomentazioni di questa corrente antistorica ma considero l'avere un pensiero negazionista come un diritto parte della libertà di parola e di manifestazione del pensiero. Proprio come non credere all'allunaggio o vedere la P2 e la mafia dovunque. Il negazionismo dovrebbe solo essere un aggravante dell'odio razziale o dell'ingiuria, se rivolto direttamente come corollario di un insulto che ferisce la sensibilità di una vittima ebrea, ad esempio, ma non utilizzerei la pena della reclusione, comunque.
    in questo modo, ottieni l'effetto di cancellare il reato di istigazione all'odio; di seguito spiego le conseguenze;

    Se fossi un deputato non voterei nessuna legge che limiti il diritto di parola o che stabilisca pene carcerarie per reati di parola, mi riconosco nel principio semplificato dal primo emendamento della costituzione americana.
    tutte cose teoricamente possibili; però dovresti anche strutturare delle ratio giuridiche a monte, e coerenti; perché quando modifiche certe cose è come se togliessi delle mura ad un edificio senza avere verificato se si tratta di elementi portanti;
    la responsabilità penale è personale; non puoi connettere quello che hai abolito come reato proprio, l'istigazione all'odio, col reato eventualmente commesso da altrui;

    se ci fossero, diciamo, 10mila nazisti dichiarati che nel corso di 10 anni abbiano espresso pubblicamente l'auspicio di eliminare gli ebrei nell'ambito di un programma politico e semplicemente riferendosi al Mein Kampf come meta-linguaggio, e un tizio qualsiasi, magari per altri motivi non appurabili, uccidesse un ebreo, dovresti andare a perseguire quei 10mila;

    lo stesso negazionismo - inteso come falso, non come revisionismo storico secondo i criteri accademici convenzionali - è strettamente correlato alla calunnia sotto il profilo concettuale;

    anche se la legge penale si struttura su reati tipici, definiti in modo tassativo, le ratio che stanno a monte devono operare in modo coerente; se legittimi il falso sotto forma di negazionismo, può essere impossibile per il giudice procedere per calunnia; o meglio, avresti ricorsi infiniti - e, a questo punto, fondati - in cassazione sulla legittimità di quel procedimento;

    il sistema giuridico e giudiziario USA si è strutturato in modo antitetico al nostro, su una società parimenti antitetica - cioè, letteralmente nata contro lo stato, come comunità di difesa da quello e fondata sulla massima devoluzione delle funzioni all'individuo;
    alcune soluzioni sarebbero importabili; ma la maggior parte prevedrebbe un ribaltamento di tutto l'impianto per istituire qualcosa di storicamente privo di senso.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #34
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    Infatti preferirei che la società italiana riducesse l'ingerenza statale. Non dico che verrà fatto, solo che io lo farei se dipendesse da me.
    So bene che gli italiani sono a maggioranza cattocomunista o clericofascista, e il liberalismo non sanno dove sta di casa, ma non vuol dire che bisogna proseguire su una strada fallimentare.
    Se persegui un'idea anche falsa o una teoria del complotto come il negazionismo (che era legale fino a che Renzi ha deciso di no nel 2016) devi perseguire tutte le falsità, quindi incarcerare anche chi non crede all'allunaggio o chi mette in dubbio verità giudiziarie.

    La strada dove porta questo è il totalitarismo nazionalsocialista o comunista, dove il Dio-Stato hegeliano stabilisce ciò che è lecito dire o credere, invadendo la coscienza.
    Dopo il negazionismo si passerà ad altro. "La critica all'industria farmaceutica danneggia la ricerca" "La critica all'industria danneggia l'economia" "La critica al Capo del governo danneggia l'immagine della nazione". Abbiamo già dato con le leggi del 3 gennaio 1925.
    L'imposizione del pensiero giusto in stile "riforma del pensiero" o giacobinismo, porta solo alla dittatura, poco importa se fatta in nome del bene. Il messaggio che passa è che lo Stato non è un mezzo ma un fine. La calunnia provoca un danno reale, la ratio è proteggere da una pena ingiusta il calunniato. La ratio dei reati di parola è difendere lo Stato il quale teme un pensiero, che solo eventualmente si tramuta in danno, nel caso del negazionismo, non si capisce perché sia applicabile solo ad alcuni eventi storici mentre chi neghi i massacri compiuti da Giulio Cesare o dai Savoia non venga punito. Insomma, la storia si scrive nelle aule di giustizia. Se uno storico dicesse che sono morti 5 milioni di ebrei anziché 6, portando presunte prove, rischierebbe la galera. Assurdo. Terrificante, riempire le galere di complottisti, come se non fossero già piene.

    Se i nazisti incitano all'uccisione di un ebreo generico, coloro che sono responsabili del l'incitamento verrebbero multati per istigazione, mentre chi ha ucciso per omicidio volontario con aggravanti razziali. Dove sta il problema, una volta vietata la costituzione di un partito nazista, se ci sono nazisti isolati che affermano sciocchezze.

    http://huffingtonpost.it/roberto-del...b_6660298.html

    Però se si vuole proseguire su questa linea, per correttezza bisogna arrestare anche coloro che negano i crimini di Stalin o li minimizzano.

    Per i propagandisti accaniti delle idee fasciste al massimo metterei delle pesanti multe.
    Ultima modifica di Tiberio; 16-07-2017 alle 09:58
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  5. #35
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    La strada dove porta questo è il totalitarismo nazionalsocialista o comunista, dove il Dio-Stato hegeliano stabilisce ciò che è lecito dire o credere, invadendo la coscienza.
    Dopo il negazionismo si passerà ad altro. "La critica all'industria farmaceutica danneggia la ricerca" "La critica all'industria danneggia l'economia" "La critica al Capo del governo danneggia l'immagine della nazione". Abbiamo già dato con le leggi del 3 gennaio 1925.
    L'imposizione del pensiero giusto in stile "riforma del pensiero" o giacobinismo, porta solo alla dittatura, poco importa se fatta in nome del bene. Il messaggio che passa è che lo Stato non è un mezzo ma un fine. La calunnia provoca un danno reale, la ratio è proteggere da una pena ingiusta il calunniato. La ratio dei reati di parola è difendere lo Stato il quale teme un pensiero, che solo eventualmente si tramuta in danno,
    beh, tranquillizzati, perché la tendenza, semmai, è opposta, dato che il diritto internazionale si conforma sulla nozione anglosassone dei diritti, con una tutela sempre maggiore dell'individuo rispetto alle culture tradizionali un tempo prevalenti anche nelle società di tradizione filosofica da "stato etico";

    nel caso del negazionismo, non si capisce perché sia applicabile solo ad alcuni eventi storici mentre chi neghi i massacri compiuti da Giulio Cesare o dai Savoia non venga punito. Insomma, la storia si scrive nelle aule di giustizia. Se uno storico dicesse che sono morti 5 milioni di ebrei anziché 6, portando presunte prove, rischierebbe la galera. Assurdo. Terrificante, riempire le galere di complottisti, come se non fossero già piene.
    sei male informato; nessuno storico che porti documenti e ricerche fondate, su qualsiasi cosa, rischierebbe la galera; almeno in Occidente;

    oltretutto, non appena ci fossero reali fondamenti a qualsiasi notizia revisionistica, sulla storia, sui farmaci o sull'allunaggio, ci sarebbe la rincorsa di decine di milioni di addetti per non perdere l'autobus; il mondo della ricerca è fatto così, in competizione; questo produce una progressione geometrica nella ridondanza di prove, in brevissimo tempo;
    quando le teorie sono false, invece, no;

    Se i nazisti incitano all'uccisione di un ebreo generico, coloro che sono responsabili del l'incitamento verrebbero multati per istigazione, mentre chi ha ucciso per omicidio volontario con aggravanti razziali. Dove sta il problema, una volta vietata la costituzione di un partito nazista, se ci sono nazisti isolati che affermano sciocchezze.
    nel momento in cui depenalizzi, hai rotto il nesso tra professione dell'ideologia e istigazione; da cosa evinci quest'ultima ?
    perché non legalizzare un partito che propugni lo stupro dei bambini, allora, e consentire che i suoi appartenenti si adoperino per convincere l'opinione pubblica che si tratta di una prassi auspicabile ?
    che differenza ci sarebbe mai sul piano concettuale-giuridico ?

    [quote]http://huffingtonpost.it/roberto-del...b_6660298.htmlun'opinione, rispettabile, come quella del gay che è contrario ai matrimoni gay;
    non per questo hanno titolo a dirimere una questione di tale portata;

    Però se si vuole proseguire su questa linea, per correttezza bisogna arrestare anche coloro che negano i crimini di Stalin o li minimizzano.
    continui a non capire il motivo della censura assoluta rispetto al nazismo e la relativa connessione al negazionismo - ripeto: non come revisionismo documentato, ma come falso:

    nel mirino non sono i crimini, in quanto tali, ma il motivo di quelli, essenziale e imprescindibile come collocato nell'ideologia; vale a dire, la negazione del principio di uguaglianza e pari dignità per nascita degli esseri umani; motivo che non ricorre per altri regimi;

    il nazismo, assieme a correnti affiliate, è stata l'unica ideologia nata dopo la Rivoluzione francese e quella americana a contemplare come elemento centrale e imprescindibile il ripudio dell'uguaglianza per nascita;
    qualcuno obietta riguardo al razzismo statunitense vigente nei confronti dei neri; ma quello - pur essendo l'osservazione pertinente - non è un elemento affermato nella costituzione americana, anzi; e infatti, si tratta di prassi emendate e rimosse a maggior forza della lettura autentica della Carta.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #36
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    Tanti intellettuali ebrei e politici ebrei o israeliani erano contrari, per evitare di trasformare gli pseudostorici nazisti in martiri del pensiero agli occhi dell'opinione pubblica. A parte che il negazionismo (di qualsiasi genocidio) senza odio razziale è rimasto legale, è solo un'aggravante (negare un genocidio riconosciuto) della legge Mancino, non un reato a sé.

    Nel caso di un partito di pedofili c'è l'articolo 21 che pone tra i limiti alla manifestazione del pensiero e della stampa quello che è considerato contrario al buon costume.

    Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

    La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

    Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.

    In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.

    La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

    Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.


    *************

    Nel caso di un reato di opinione verbale, quindi gli unici limiti sono il buon costume e ovviamente la calunnia e la diffamazione, come stabilito anche dalla giurisprudenza internazionale, e l'incitamento alla violenza (nel caso, il semplice negazionismo o il dirsi fascista non è automatico incitamento alla violenza), anzi anche la diffamazione è ritenuta non meritevole di condanna penale ma solo pecuniaria:

    una pena detentiva inflitta per un reato commesso nell’ambito della stampa (è) compatibile con la libertà di espressione giornalistica sancita dall’articolo 10 solo in circostanze eccezionali, in particolare quando altri diritti fondamentali siano stati gravemente lesi, come nel caso, ad esempio, della diffusione di un discorso di odio o di incitazione alla violenza. (CEDU, sentenza "Belpietro v. Italia", settembre 2013)
    Ultima modifica di Tiberio; 16-07-2017 alle 10:28
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  7. #37
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    Citazione Originariamente Scritto da Tiberio Visualizza Messaggio
    Tanti intellettuali ebrei e politici ebrei o israeliani erano contrari, per evitare di trasformare gli pseudostorici nazisti in martiri del pensiero agli occhi dell'opinione pubblica. A parte che il negazionismo senza odio razziale è rimasto legale, è solo un'aggravante della legge Mancino, non un reato a sé.
    ma se legalizzi l'apologia di nazismo - come suggerisci nel primo post - viene a cadere il fondamento dell'odio raziale, che hai così sdoganato, in quanto incorporato necessariamente nell'ideologia nazi;

    Nel caso di un partito di pedofili c'è l'articolo 21 che pone tra i limiti alla manifestazione del pensiero e della stampa quello che è considerato contrario al buon costume.
    ma quando mai ? l'idea di un partito siffatto non implica manifestazioni contrarie al buon costume;

    finché hai limiti all'apologia di reato, puoi inibire chi perori pubblicamente la causa del comportamento criminoso, in questo caso la pedofilia agita;
    nel momento in cui stabilisci che la manifestazione pubblica del pensiero è assolutamente libera, ti si presentano parecchi problemi di questo tipo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #38
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma se legalizzi l'apologia di nazismo - come suggerisci nel primo post - viene a cadere il fondamento dell'odio raziale, che hai così sdoganato, in quanto incorporato necessariamente nell'ideologia nazi;
    dipende dall'espressione usata. Se uno dice "io ammiro Hitler" o "io ammiro Mussolini" è tollerato in quanto è solo implicito il razzismo (incorporato nell'ideologia nazi come dici tu), ma se uno dice "le leggi razziali erano giuste" e "bisogna bruciare gli ebrei" ha invece travalicato il limite.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Apologia_del_fascismo L'apologia si prefigura ad esempio con l'esibizione di gesti fascisti, ma non facendo un discorso di tipo storico e dicendosi fascisti. Addirittura un partito denominato "Fascismo e Libertà" è stato ritenuto legale da molte sentenze.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma quando mai ? l'idea di un partito siffatto non implica manifestazioni contrarie al buon costume;

    finché hai limiti all'apologia di reato, puoi inibire chi perori pubblicamente la causa del comportamento criminoso, in questo caso la pedofilia agita;
    nel momento in cui stabilisci che la manifestazione pubblica del pensiero è assolutamente libera, ti si presentano parecchi problemi di questo tipo.
    essendo la pedofilia un reato, incitare ad essa è contrario al buon costume. Ma siamo su un limite piuttosto sottile, viste anche alcune sentenze (es. Aldo Busi prosciolto dopo alcune sue dichiarazioni molto al limite in televisione). Un partito del genere è stato però sciolto anche in Olanda.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  9. #39
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    essendo la pedofilia un reato, incitare ad essa è contrario al buon costume. Ma siamo su un limite piuttosto sottile, viste anche alcune sentenze (es. Aldo Busi prosciolto dopo alcune sue dichiarazioni molto al limite in televisione). Un partito del genere è stato però sciolto anche in Olanda.
    abbi pazienza, Tibe', ma hai un'idea un po' approssimativa della legge; per ragionare di ste cose servono basi concettuali rigorose;
    qui il buon costume non c'entra nulla;

    tu hai:
    a) dei (comportamenti che configurano) reati; pedofilia, odio razziale, associazione mafiosa, ecc...

    b) un reato specifico che si chiama "apologia di reato";
    ci siamo ?

    ora, se tu decidi che non è più reato fare apologia di un comportamento che invece resta reato, hai posto l'ordinamento giuridico di fronte ad un bivio in discesa, le cui conseguenze in termini di iter giudiziario/vaglio di costituzionalità sono necessariamente queste:

    i) devi espungere il comportamento in questione dal novero dei reati, per cui farne apologia non costituisce un reato;

    ii) devi abolire il reato di apologia per tutti i comportamenti che configurano reato, ivi inclusa l'associazione mafiosa, la pedofilia e quant'altro;

    iii) devi rigettare la norma in quanto incompatibile con i principi generali dell'ordinamento; che è quanto ti ho prefigurato nella prima risposta, che verteva sulla sistematica dell'architettura giuridica;

    se ami definirti "liberale", dovresti approfondire un minimo questa sistematica, dato che la filosofia liberale del diritto si fonda necessariamente sul funzionamento dei principi generali che vincolano i limiti alle libertà individuali, limitate il meno possibile, ma secondo una ratio generale;
    non secondo la percezione individuale di singole tematiche.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #40
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    abbi pazienza, Tibe', ma hai un'idea un po' approssimativa della legge; per ragionare di ste cose servono basi concettuali rigorose;
    qui il buon costume non c'entra nulla;

    tu hai:
    a) dei (comportamenti che configurano) reati; pedofilia, odio razziale, associazione mafiosa, ecc...

    b) un reato specifico che si chiama "apologia di reato";
    ci siamo ?

    ora, se tu decidi che non è più reato fare apologia di un comportamento che invece resta reato, hai posto l'ordinamento giuridico di fronte ad un bivio in discesa, le cui conseguenze in termini di iter giudiziario/vaglio di costituzionalità sono necessariamente queste:

    i) devi espungere il comportamento in questione dal novero dei reati, per cui farne apologia non costituisce un reato;

    ii) devi abolire il reato di apologia per tutti i comportamenti che configurano reato, ivi inclusa l'associazione mafiosa, la pedofilia e quant'altro;

    iii) devi rigettare la norma in quanto incompatibile con i principi generali dell'ordinamento; che è quanto ti ho prefigurato nella prima risposta, che verteva sulla sistematica dell'architettura giuridica;

    se ami definirti "liberale", dovresti approfondire un minimo questa sistematica, dato che la filosofia liberale del diritto si fonda necessariamente sul funzionamento dei principi generali che vincolano i limiti alle libertà individuali, limitate il meno possibile, ma secondo una ratio generale;
    non secondo la percezione individuale di singole tematiche.
    Posso abolire o depenalizzare direttamente l'apologia di reato mantendendo solo l'istigazione a delinquere. Chi lo vieta?

    Ma anche il reato attuale di apologia di reato per configurarsi secondo la Cassazione deve avere caratteristiche di pericolosità reale:

    l'elemento oggettivo dell'apologia di uno o più reati punibile ai sensi dell'art. 414, comma terzo c.p., non si identifica nella mera manifestazione del pensiero, diretta a criticare la legislazione o la giurisprudenza o a promuovere l'abolizione della norma incriminatrice o a dare un giudizio favorevole sul movente dell'autore della condotta illecita, ma consiste nella rievocazione pubblica di un episodio criminoso diretta e idonea a provocare la violazione delle norme penali, nel senso che l'azione deve avere la concreta capacità di provocare l'immediata esecuzione di delitti o, quanto meno, la probabilità che essi vengano commessi in un futuro più o meno prossimo.

    Per questo che ritengo che esporre simboli fascisti sia al momento attuale solo folklore, in quanto non c'è immediata pericolosità o pericolosità in futuro prossimo che tale esposizione possa provocare la rinascita del regime fascista; diverso se uno costituisse una milizia di camicie nere da usare in futuro, in quel caso si che è apologia di fascismo e anche tentata ricostituzione del partito fascista. Come nel caso di Busi apologeta della pedofilia, le sue frasi non sono state ritenute pericolose a breve termine, ma semplice opinione pur deprecabile.
    Ultima modifica di Tiberio; 16-07-2017 alle 11:30
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  11. #41
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    Posso abolire o depenalizzare direttamente l'apologia di reato mantendendo solo l'istigazione a delinquere. Chi lo vieta?
    e io che ho scritto, sin dall'inizio ?
    ma quanto la società sarebbe disposta a tollerare la derubricazione di quel reato, nel momento in cui l'apologia si manifestasse su qualsiasi altro comportamento ?

    Per questo che ritengo che esporre simboli fascisti sia al momento attuale solo folklore, in quanto non c'è immediata pericolosità o pericolosità in futuro prossimo che tale esposizione possa provocare la rinascita del regime fascista.
    tu ritieni; vai a dimostrare l'immediata pericolosità di commerciare gadget di Totò Riina, souvenirs dell'attentato a Falcone...

    la legge deve porsi in termini di conseguenze e circostanze che al momento ti sfuggono;
    infatti, tipicamente essa appare spesso controintuitiva, proprio per questa attitudine a dirimere circostanze potenziali che l'opinione comune non tiene in considerazione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #42
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    e io che ho scritto, sin dall'inizio ?
    ma quanto la società sarebbe disposta a tollerare la derubricazione di quel reato, nel momento in cui l'apologia si manifestasse su qualsiasi altro comportamento ?


    tu ritieni; vai a dimostrare l'immediata pericolosità di commerciare gadget di Totò Riina, souvenirs dell'attentato a Falcone...

    la legge deve porsi in termini di conseguenze e circostanze che al momento ti sfuggono;
    infatti, tipicamente essa appare spesso controintuitiva, proprio per questa attitudine a dirimere circostanze potenziali che l'opinione comune non tiene in considerazione.
    A giudicare la pericolosità attuale è di solito un giudicato del tribunale, ad esempio nel caso di molti fascisti nostalgici isolati o degli anarchici che celebrano Gaetano Bresci (sentenza sul monumento a Bresci a Carrara) è stato ritenuto che non fossero pericolosi e quindi leciti. Lo stesso è stato ritenuto nella vicenda degli ex brigatisti che cantavano l'Internazionale al funerale di un altro brigatista. Nel caso della mafia probabilmente giudicherebbero in favore del reato, vista la pericolosità attuale, specie se l'apologia non è semplice goliardia ma sostegno alla mafia compiuto magari in territorio di mafia, come i famosi "inchini" al boss.

    Secondo me, nel caso della spiaggia fascista, il gestore sarà assolto.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  13. #43
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    A giudicare la pericolosità attuale è di solito un giudicato del tribunale
    ma qui non si parla della pericolosità attua, bensì della norma generale e degli effetti della sua rimozione
    ad esempio nel caso di molti fascisti nostalgici isolati o degli anarchici che celebrano Gaetano Bresci (sentenza sul monumento a Bresci a Carrara) è stato ritenuto che non fossero pericolosi e quindi leciti. Lo stesso è stato ritenuto nella vicenda degli ex brigatisti che cantavano l'Internazionale al funerale di un altro brigatista. Nel caso della mafia probabilmente giudicherebbero in favore del reato, vista la pericolosità attuale, specie se l'apologia non è semplice goliardia ma sostegno alla mafia compiuto magari in territorio di mafia, come i famosi "inchini" al boss.
    se tu rimuovi la categoria criminale apologetica, il giudice non decide proprio nulla, perché il caso non gli arriva sulla scrivania, esattamente come nessuno ti incrimina se indossi una camicia di colore nero.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #44
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    ma qui non si parla della pericolosità attua, bensì della norma generale e degli effetti della sua rimozione

    se tu rimuovi la categoria criminale apologetica, il giudice non decide proprio nulla, perché il caso non gli arriva sulla scrivania, esattamente come nessuno ti incrimina se indossi una camicia di colore nero.
    Si possono lasciare solo alcuni tipi di apologia specifica, per evitare di oberare un giudice con un caso magari di un tizio che indossa una maglietta con scritto "mafia"
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  15. #45
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    Citazione Originariamente Scritto da Tiberio Visualizza Messaggio
    Si possono lasciare solo alcuni tipi di apologia specifica, per evitare di oberare un giudice con un caso magari di un tizio che indossa una maglietta con scritto "mafia"
    no; appunto, non si può, ed è esattamente questo che ti sfugge;

    questo perché una norma deve sottintendere una ratio generale ed astratta, che implica l'estensione del provvedimento a tutto ciò che logicamente vi rientra;
    con la disciplina attuale poni un argine a determinati comportamenti, con l'eventualità - nei fatti, rarissima - che il giudice sia chiamato a pronunciarsi;

    ma se abolisci l'apologia di reato, la norma deve valere, per tutti i reati, pena il rigetto per lesione del principio di sovraordinato uguaglianza; avresti migliaia di casi borderline di istigazione a delinquere e all'odio etnico e razziale, perché ti manca quella norma-filtro;

    pi, ti troveresti con l'imam che fa legittima apologia della Jihad e questo non costituirebbe più fattispecie di reato, rendendo impossibile al giudice pronunciarsi, visto che gliene hai tolto lo strumento;

    non solo; quei carabinieri che ora arresterebbero quell'imam, dovresti impiegarli per tutelare la sua libertà di espressione, a fronte di eventuali e probabili minacce.
    c'� del lardo in Garfagnana

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