Peggio, un assetato si affoga prima se lo ingolfi d'acqua, acqua che deve essere pure potabile, altrimenti crepa per soffocamento e avvelenamento.
Direi che i termini della questione sono diversi da come li poni, non siamo assetati di lavoratori, infatti quelli sovrabbondano e si ha una fuga di quelli con maggiori possibilita' occupazionali e una forte disoccupazione di quelli meno collocabili.
La sete riguarda l'abbondanza di fonti, dissentanti, di reddito in cui collocare quella disoccupazione stagnante ed eventualmente attrarre indietro chi ha trovato una fonte reddituale altrove, visto che non si e' mosso per la soddisfazione di fare numero demografico senza reddito.
Della serie prima dei lavoratori servono le fonti di reddito e, man mano che si generano, in ogni caso cosa graduale, le sfrutti producendo, o importando lavoratori selezionati su opportuni criteri di compatibilita'.
Senza tali fonti crei solo masse ostili che si scannano per una pozza di liquido fangoso.
Resta che in ricchezza gran parte dei problemi si risolvono, ma non sono le bocche aperte affamate a crearla, quelle restano solo bocche aperte affamate generatrici di problemi.