Pagina 10 di 18 PrimaPrima ... 6 7 8 9 10 11 12 13 14 ... UltimaUltima
Risultati da 136 a 150 di 263

Discussione: L’Italia che invecchia sempre di più

  1. #136
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
    Data Registrazione
    09/03/05
    Località
    On the road
    Messaggi
    63,960
    Citazione Originariamente Scritto da dietrologo Visualizza Messaggio
    se non lo sculacci difficile ti capisca
    Il prossimo suo intervento in cui leggerò parole di ispirazione religiosa, verrà cancellato d'ufficio.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #137
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,052
    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Il prossimo suo intervento in cui leggerò parole di ispirazione religiosa, verrà cancellato d'ufficio.
    Sinceramente conogelato non mi disturba con la sua religiosità. Chi non lo tollera penso che sia sufficiente non rispondergli

  3. #138
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da Durante Visualizza Messaggio
    Sinceramente conogelato non mi disturba con la sua religiosità. Chi non lo tollera penso che sia sufficiente non rispondergli
    nemmeno a me disturba la sua religiosità;

    ma se, a partire da quei principi, giudica le scelte esistenziali private di chi non si è mai permesso di fare altrettanto con le sue, la risposta se la va a cercare.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #139
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,052
    In effetti nel mio intervento che riporta il n° 121 ho usato una parafrasi che sostanzialmente riporti conogelato nei suoi interventi se lo ritiene necessario argomenti che non siano prettamente religiosi.

  5. #140
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,052
    dietro quasi tutti i discorsi "religiosi", gratta gratta, si finisce per arrivare a questo nodo, dove per una generica "libertà", "individualismo", "edonismo" che vengono criticati, si intende la facoltà femminile di sottrarsi al ruolo tradizionale.[/QUOTE]


    Qui hai toccato un argomento particolare che porta veramente lontano anzi direi che in parte riguarda un'era. Ciò che impedisce alla donna di avere il suo ruolo naturale nella comunità umana è stato dimostrato da eminenti ricercatori illuminati. Se hai tempo e voglia di leggere il volumetto il cui testo è "l'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato" scritto da Friedrich Engels, ma penso che lo hai già consultato e dare una lettura anche se fugace allo storico antropologo Jhoan Jakob Bachofen.

  6. #141
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da Durante Visualizza Messaggio
    dietro quasi tutti i discorsi "religiosi", gratta gratta, si finisce per arrivare a questo nodo, dove per una generica "libertà", "individualismo", "edonismo" che vengono criticati, si intende la facoltà femminile di sottrarsi al ruolo tradizionale.

    Qui hai toccato un argomento particolare che porta veramente lontano anzi direi che in parte riguarda un'era. Ciò che impedisce alla donna di avere il suo ruolo naturale nella comunità umana è stato dimostrato da eminenti ricercatori illuminati. Se hai tempo e voglia di leggere il volumetto il cui testo è "l'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato" scritto da Friedrich Engels, ma penso che lo hai già consultato e dare una lettura anche se fugace allo storico antropologo Jhoan Jakob Bachofen.
    , conosco; Bachofen è interessante, anche se poco rigoroso, come di frequente nella sua epoca; infatti ha interessato più gli psicanalisti che gli storici o i colleghi antropologhi;
    le scienze sociali moderne offrono chiavi di lettura più fattuali e quantitative, in termini di congruenza tra modello economico e condizione femminile e anche demografia; più aderenti al senso dell'opera di Engels;

    quanto a Cono, non credo che il problema siano le sue citazioni religiose, ma il fatto che metodicamente egli ricorre al falso e al pregiudizio e che elude sistematicamente di rispondere di ciò che afferma, mentre su quel falso o pregiudizio fonda giudizi morali;

    ti dice che "la gente non fa figli perché non vuole privarsi dell'auto nuova o della vacanza", oppure che "le coppie si separano alla prima difficoltà", o che l'eutanasia per scelta del malato terminale che decide è sopprimere i vecchi e i malati, bollando come riprovevoli e peccatori quelli che non hanno figli, si separano o decidono di porre termine alle loro sofferenze;
    insomma, deve infamare chi non vuole essere come lui;

    ogni tanto qui ci si confronta pure aspramente, ma nessuno mostra tanta violenza e aggressività, intendo in senso sostanziale; e chiunque abbia vissuto una separazione, un desiderio controverso di essere genitore, o si sia confrontato con la condizione di una persona cara in stato terminale capisce benissimo perché parlo di violenza e aggressività.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #142
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    60,234
    Citazione Originariamente Scritto da Tiberio Visualizza Messaggio
    comunque mi stai simpatico lo stesso, anche se non convidivo molte cose... posso farti una domanda in pvt se hai voglia?
    Ma certo, carissimo! Qua non si capisce che non si stà accusando nessuno nel suo privato, ma solo analizzando ciò che ci circonda. Dove stà andando la nostra Società Civile. Quali gli inganni e le paure che non ci permettono di guardare alla Vita e al Futuro con un po’ più di speranza….
    Hai visto che polemiche per lo Ius Soli? Non solo non facciamo più figli, ma neppure accogliamo quelli degli altri. Quelli che sono nati qui. E che magari vivono a contatto coi nostri sui banchi di scuola!!!

    “Chi e perché vuol mettere paura agli italiani? Chi e perché vuol farci vivere nella chiusura e nella grettezza, in modo da non generare più figli, né dai nostri lombi né grazie alla nostra cultura e al nostro spirito? Chi vuol convincerci che la cittadinanza sia un immeritato stato di grazia, ereditato come una cosa, e non una conquista e riconquista, fatta di diritti e doveri onorevoli e onorati? La lista potrebbe essere lunga. Ma qui, oggi, comincia e finisce con coloro che avversano la nuova legge sulla cittadinanza, già votata alla Camera e ferma al Senato. E dibattono non per migliorarne questa o quella previsione, ma per impedire del tutto la normativa sullo ius culturae e sullo ius soli temperato (nessuno, cioè, diventerebbe mai italiano per il solo fatto di nascere nel Bel Paese…). Una battaglia condotta, purtroppo, per calcolo politicante, con manifestazioni di aperta xenofobia e rimettendo in circolo pregiudizi colmi di vergognoso e sempre meno celato razzismo.

    Eppure quanti sono nati in Italia o in Italia sono arrivati da bambini e pensano e parlano italiano, coloro che crescono e studiano qui, condividendo la nostra cultura e le nostre regole di cittadinanza, assimilando i nostri costumi, e appartengono a famiglie di origine straniera ma residenti in questo nostro Paese con permesso permanente o di lungo periodo (e, dunque, sono figli di persone che qui lavorano, pagano tasse e contributi, e non hanno guai con la giustizia) non sono candidati all’italianità, sono già italiani. Non si tratta di concedere nulla, e tantomeno di regalare qualcosa. Si tratta di riconoscere per legge una realtà, vera, importante e buona. Si tratta di rendersi conto che mantenere in una sorta di limbo un bel pezzo della generazione dei nostri figli è un atto di cecità e di ingiustizia. E che farlo per presunto calcolo politico-elettorale è una piccineria umana, una miseria morale e, insieme, una scelta pratica imprevidente e imprudente.

    Lungo questa estate 2017, dopo l’editoriale del 17 luglio scorso intitolato «Questa legge s’ha da fare», dedicato appunto allo ius culturae, questo giornale ha dato il via a una campagna informativa semplice e rigorosa. Mentre tanti politici – e purtroppo anche non pochi (dis)informatori – hanno continuato a diffondere slogan e favole cattive contro i nuovi italiani, noi invece abbiamo dato loro volto, pubblicando ogni giorno per due mesi quelle che, in dialogo con alcuni lettori, ho definito «parole di carne e sangue, di anima e di cuore, di sudore e di intelligenza». Non pure opinioni, ma storie di vita. E cioè attese e speranze, fatiche e impacci, traguardi e ricominciamenti di giovani che sono italiani non per tradizione, ma per formazione, per adesione, per maturata convinzione. Persone con radici familiari, culturali e religiose in Asia, in America, in Africa o in altre porzioni d’Europa eppure partecipi della nostra cultura, perché la vivono e le vivono dentro. Non sono tutti uguali, non tutto è sempre lineare nelle loro vicende, non sono perfetti, ma sono persone perbene come, fino a prova contraria, ogni altro figlio di questa terra e della civiltà dell’incontro che la fa speciale da secoli, anche grazie alla sua sinora aperta e salda identità cristiana.

    Sono loro, guardateli, su questa prima pagina piena di facce pulite e vere. Sono loro, anche se qualcuno quelle facce continua a scarabocchiarle e distorcerle per trasformarle in quelle di orchi e mostri e terroristi (che esistono anche nella realtà, ma non sono tutta la realtà). E sono proprio loro a essere tenuti nel limbo di una non riconosciuta cittadinanza – cioè di un non pieno e giusto equilibrio tra diritti e doveri nel far parte di una comunità civile dentro la misura delle sue leggi. Guardateli bene, sono loro. E, nonostante qualcuno – mentendo – gridi il contrario, non sono affatto i migranti dell’ultimo approdo dal mare sulle nostre coste, uomini e donne che portano un’altra croce e ben diverse domande di solidarietà e di giustizia.

    Guardateli ancora, sono loro quelli e quelle a cui si vorrebbe dire, e già si dice: “No, tu non sei dei nostri, non ti conosco e non voglio riconoscerti”. Oppure e, per certi versi, è quasi peggio: “Sei dei nostri, è vero; ma non è l’ora di dichiararlo, perché più della tua vita mi interessano le percezioni di altri che di te non si fidano per via della tua pelle, per il Paese dei tuoi genitori o nonni, per la tua maniera di pregare…”. Atteggiamenti e propagande sprezzanti che umiliano la loro italianità, e il legittimo sentimento di appartenenza che ne discende, e che sembrano “strillati” apposta per generare in vecchi e nuovi italiani quei reciproci sentimenti di esclusione e di estraneità che portano a speculari ri-sentimenti. Sguardi cattivi e atti di respingimento e marginalizzazione non generano altro che sofferenza e ostilità, picconano ogni patto civile, minano la solidarietà. Un’imprevidenza incredibile, un’imprudenza grave.

    Eppure i nuovi italiani sono e restano parte integrante di una generazione di giovani concittadini che non possiamo permetterci di perdere e disperdere. Sono parte integrante di un patrimonio di umanità, una ricchezza d’Italia. Dipende da noi, anche con una legge giusta e finalmente tempestiva, farli essere e sentire continuatori e interpreti del nostro grande passato e protagonisti del presente e del futuro comuni. Insieme.”

    https://www.avvenire.it/opinioni/pag...sente-e-futuro
    amate i vostri nemici

  8. #143
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,623
    Al di là degli spauracchi razzisti & c., per i problemi oggettivi, reali come lavoro, stipendi, mutui, scuole, asili, spese per tutto quel che serve per campare, cosa proponi?
    Se pensi che in molti si facciano troppe seghe mentali nel mettere su famiglia, dai qualcosa di più delle solite paternali, dei copia-incolla.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  9. #144
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma certo, carissimo! Qua non si capisce che non si stà accusando nessuno nel suo privato...
    beh, lo hai fatto, descrivendo la denatalità come frutto dell'edonismo, dell'egoismo, del "coltivare il proprio orticello", del desiderio dell'auto nuova e della vacanza; questo hai scritto; e a me sta bene che tu abbia la tua opinione e la esprima; però me la devi documentare e non con gli editoriali di Avvenire, che sono opinioni e il cui redattore non conosce i motivi miei e degli altri;

    ti ho chiesto che dovrebbe fare un aspirante genitore il cui partner non condivide quell'aspirazione, e non mi hai risposto;

    sullo sfondo, c'è la solita questione delle donne; i figli li fanno i ricchi, oppure i disperati; il ceto medio no, e nemmeno i mediamente poveri; perché di fatto la vita che in questa fasce viene menomata e sconvolta è quella della donna, a prescindere dall'opinione di ognuno su cosa sia pregiato; in una coppia di due lavoratori con uno stipendio medio-basso il sacrificio della propria esistenza è praticamente tutto a carico della donna, ed è su questo che si dovrebbe discutere; perché quello che tu presumi come "egoismo", di fatto è l'indisponibilità - sacrosanta - femminile ad essere il terminale su cui si scaricano tutti gli oneri e alle quali si chiede di rinunciare alla loro indipendenza economica, cioè libertà;

    vedrai che il giorno i cui saranno anche i papà a restare a casa e mettersi in aspettativa, a rinunciare anche loro ai progressi in carriera, e quindi al comando sostanziale, si faranno più figli.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #145
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,052
    Conogelato ho letto attentamente il tuo editoriale, ci sono stati altri utenti che ti hanno risposto ponendo dei quesiti precisi che richiedono precise risposte, giusto quello che scrivi ma non sono sufficienti i buoni propositi, necessitano di proposte fattibili. Stiamo vivendo un periodo che dire difficile è un eufemismo siamo in un tunnel che non si vede la luce benché la politica o almeno una parte di essa dimostra una timida euforia che personalmente definirei fuori luogo ma il politica dice questo e altro per non citare personaggi che hanno stipulato contratti in televisione. Per portare un paragone che cosa vuol dire quando l'economia gira con un buon ritmo, d'altronde gli esempi servono. Negli anni del boom economico non sussisteva il problema della natalità perché la stragrande maggiorana delle persone aveva una occupazione i soldi circolavano, le problematiche che adesso sono difficili per mettere su famiglia erano veramente minime. Non dico perché tornino i soldi in tasca alle persone debba ripetersi quel fasto economico degli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, sarebbe sufficiente una ripresa economica e quindi lavorativa meritoria che ridia fiducia nelle persone e la natalità tornerebbe a crescere nel medio tempo. Ora come ora non esistono i presupposti perché questo avvenga, mi riferisco al ceto medio che è la bilancia o il termometro di una società come la nostra.

  11. #146
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    Citazione Originariamente Scritto da Durante Visualizza Messaggio
    Negli anni del boom economico non sussisteva il problema della natalità perché la stragrande maggiorana delle persone aveva una occupazione i soldi circolavano, le problematiche che adesso sono difficili per mettere su famiglia erano veramente minime.
    negli anni del boom i soldi in realtà non circolava tanta ricchezza, ma c'era l'aspettativa di aumentarla;
    soprattutto, però, il sistema sociale era in equilibrio su un assetto che oggi giudicheremmo inaccettabile in termini di condizione femminile, almeno per la quasi totalità delle donne; non esisteva contraccezione diffusa, aborto legale, divorzio, libertà e auto-determinazione; la violenza sessuale era un reato contro la morale e non contro la persona, e vigeva l'attenuante del delitto d'onore; il diritto di famiglia penalizzava atrocemente la famiglia irregolare, e raramente c'era scappatoia, a meno di non essere personaggi potenti e di rilievo;

    è lo stesso discorso che si può fare per tante altre circostanze: l'economia dello schiavismo funzionava benissimo; bastava pagare i lavoratori in catene con un tozzo di pane; funziona talmente bene che alcuni cercano di tornare a quella roba anche oggi: lavori e non ti pagano;
    ovviamente, gli schiavisti bollano come egoisti gli schiavi che si ribellano e mandano in crisi quell'assetto;
    e così per ogni dittatura, che trova sempre nostalgici in chi stava dalla parte dei garantiti, fossero generali o caporali.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #147
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,052
    AxeUgene hai portato degli esempi di come era costituita la società di quel periodo ma non discuto di quello perché effettivamente l'etica e le leggi si basavano in modo imprescindibile. E' vero i soldi in tasca alle persone entrarono più tardi ma la prospettiva del benessere era incontestabile, gli elettrodomestici iniziarono ad essere acquistati in maniera veloce e progressiva e nella maggioranza dei casi veniva venduta a rate come avvenne per le automobili. I soldi non si inventano nella immediatezza nelle società devono esserci basi solide perché avvenga il benessere. Certo lo sfruttamento esisteva come era esistito precedentemente nella vita rurale come nelle fabbriche del nord. Sappiamo che le crisi economiche creano i presupposti di sfruttamento anzi la percezione è maggiore perché fino a non molto tempo fa i diritti dei lavoratori erano tutelati e garantiti e di questo ci si ricorda bene, non sono passate generazione perché i ricordi cadano nell'oblio.

  13. #148
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    20,806
    volevo solo dire che non si può spacciare per "crisi morale" o di valori assoluti quella che è - come sempre - solo una crisi dei valori di un determinato ordine sociale, in cui ci sono i privilegiati e i soccombenti;
    la denatalità è il risultato del rifiuto sacrosanto delle donne normali di essere soccombenti, e ovviamente turba i nostalgici dell'ordine sociale precedente, esattamente come per le dittature, lo schiavismo, ecc...
    la mistificazione sta nel presentare questo conflitto come se fosse tra generali valori di generosità e abnegazione vs egoismo ed edonismo, mentre si tratta palesemente di un conflitto incentrato sui ruoli di genere;
    in Francia, hanno affrontato il problema per tempo e con successo; ma lo hanno fatto garantendo alle donne la tutela della loro carriera e indipendenza economica, non perorando un'improbabile ritorno al modello di famiglia tradizionale, della casalinga in catene.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #149
    Opinionista
    Data Registrazione
    16/11/08
    Messaggi
    2,052
    Già di per se stesso ci si differenzia tra regione e regione, figuriamoci tra società di stati diversi, motivati da fattori storico religiosi quindi per come si interpreta l'etica e conseguentemente le leggi che vengono emanate è sufficiente notare la confinante Svizzera senza andare lontano. In Francia hanno anticipato i tempi garantendo la carriera alle donne perché a differenza di noi sono scevri di determinati pregiudizi, con questo non è tutto oro quello che luccica riguardo alle altre nazioni nei confronti che facciamo. Le donne da noi hanno avuto uno sviluppo notevole riguardo a trenta anni fa, non sufficiente per avere una equilibrata autodeterminazione. Come sappiamo questa autodeterminazione anche se incompleta è avvenuta tramite lo sviluppo economico che ha fatto si che le figure femminili necessariamente facessero parte della occupazione lavorativa e quindi con un loro reddito si sono potute autogestire. Le donne erano succube dal padre o dal marito semplicemente perché le loro necessità economiche dipendevano da quest'ultimi. E' un retaggio mentale che diversi paesi più a nord di noi socialmente hanno superato, nei decenni a venire si svilupperà pure da noi ma sarà sovrastato da un velo di ipocrisia che è collegato da un invisibile cordone ombelicale che ci lega ad un passato che opprimerà il presente.

  15. #150
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    60,234
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Al di là degli spauracchi razzisti & c., per i problemi oggettivi, reali come lavoro, stipendi, mutui, scuole, asili, spese per tutto quel che serve per campare, cosa proponi?
    Se pensi che in molti si facciano troppe seghe mentali nel mettere su famiglia, dai qualcosa di più delle solite paternali, dei copia-incolla.
    Ancora?!?! E' così difficile da capire? Tornare ad essere più naturali. Seguire il naturale svolgersi della Vita, Laura. Senza mettere continuamente al primo posto i soldi, l'economia, il non avere problemi, il tempo libero, la salute, la bellezza, la carriera, il potere e via via tutte le altre idolatrie che ci strozzano l'esistenza. Riducendola a una cosa piccola piccola....
    amate i vostri nemici

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato