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Discussione: L'origine del male.

  1. #46
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Se tu fossi davvero onesto intellettualmente, scevro dal tuo trasporto religioso, dovresti dar più credito ad axe.
    Ma siccome tanto tu non riesci ad essere obiettivo e lucido, non puoi altro che riconfermare ciò che vuoi che sia, dando ragione a buona parte delle ingenuità di arcobaleno.
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  2. #47
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Se entrassi da estraneo in questa discussione e dovessi decidere da che parte stare....sceglierei senza dubbio quella di Arcobaleno. Ripeto: Se fossi incerto fra il credere e il non credere in Dio, le sue argomentazioni superano le altre. Perchè più spirituali? No! Perchè più logiche.
    beh, in altri tempi nella tua chiesa ti avrebbero bruciato se tu avessi sostenuto le tesi di Arcobaleno; se ti presenti al S. Uffizio sostenendo il tuo appoggio come fai qui e non ritratti, ti scomunicano all'istante

    a parte che qui non si tratta di credere o non credere in Dio, come ti ostini a pensare; evidentemente non hai letto nulla; io non metterò mai in dubbio la fede in una creazione intelligente, poiché quella è autonoma da qualsiasi dimostrazione; è, appunto, fede e basta;

    la cosa paradossale ed eloquente è che, mentre io cito tesi non di atei incalliti, ma di santi della tua chiesa - Paolo, Agostino -il cui pensiero evidentemente non conosci o dei quali hai forse imparato a pappagallo qualche frase senza capirne il senso e le implicazioni, tu, pur di fare comunella con qualcuno, ti sei ridotto, da cattolico militante dell'ortodossia catechistica, ad assecondare la cosmogonia di uno che adotta tesi avventiste e il libro di Mormon come testo sacro, cioè uno degli sviluppi più bizzarri ed eccentrici nati all'ombra delle libertà riformate; e nemmeno te ne rendi conto, dato che sei educato ad ignorare;

    un po' come se un tifoso della Fiorentina, rimasto da solo, andasse nella curva della Juventus pur di tifare ad una partita di calcio, senza rendersi conto di dove si trova
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #48
    L'avatar di dietrologo
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, in altri tempi nella tua chiesa ti avrebbero bruciato se tu avessi sostenuto le tesi di Arcobaleno; se ti presenti al S. Uffizio sostenendo il tuo appoggio come fai qui e non ritratti, ti scomunicano all'istante

    a parte che qui non si tratta di credere o non credere in Dio, come ti ostini a pensare; evidentemente non hai letto nulla; io non metterò mai in dubbio la fede in una creazione intelligente, poiché quella è autonoma da qualsiasi dimostrazione; è, appunto, fede e basta;

    la cosa paradossale ed eloquente è che, mentre io cito tesi non di atei incalliti, ma di santi della tua chiesa - Paolo, Agostino -il cui pensiero evidentemente non conosci o dei quali hai forse imparato a pappagallo qualche frase senza capirne il senso e le implicazioni, tu, pur di fare comunella con qualcuno, ti sei ridotto, da cattolico militante dell'ortodossia catechistica, ad assecondare la cosmogonia di uno che adotta tesi avventiste e il libro di Mormon come testo sacro, cioè uno degli sviluppi più bizzarri ed eccentrici nati all'ombra delle libertà riformate; e nemmeno te ne rendi conto, dato che sei educato ad ignorare;

    un po' come se un tifoso della Fiorentina, rimasto da solo, andasse nella curva della Juventus pur di tifare ad una partita di calcio, senza rendersi conto di dove si trova
    fanatismo religioso della peggior specie ..c'è mica tanto da scherzare con ste figure che ogni tanto appaiono sotto la veste innocua di predicatore , ho letto un Dio simile all'uomo assetato d'odio e di vendetta e facendo un po' di analisi seria e valutando anche ciò che candidamente ha appoggiato Cono senza rendersene conto la questione inizia a delinearsi ... visto il fervore e l'insistenza dell'amico a postare in questo luogo

  4. #49
    L'avatar di dietrologo
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    Se entrassi da estraneo in questa discussione e dovessi decidere da che parte stare....sceglierei senza dubbio quella di Arcobaleno. Ripeto: Se fossi incerto fra il credere e il non credere in Dio, le sue argomentazioni superano le altre. Perchè più spirituali? No! Perchè più logiche.
    mi spieghi Cono e lo chiedo solamente a lui dove nella Bibbia è scritto questo ?

    L'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, quindi sentimenti come l'amore, l'odio, la gelosia, il pentimento, l'ira, ecc. si trovano anche in Dio e vengono descritti chiaramente nella Bibbia

  5. #50
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    fanatismo religioso della peggior specie ..c'è mica tanto da scherzare con ste figure che ogni tanto appaiono sotto la veste innocua di predicatore , ho letto un Dio simile all'uomo assetato d'odio e di vendetta e facendo un po' di analisi seria e valutando anche ciò che candidamente ha appoggiato Cono senza rendersene conto la questione inizia a delinearsi ... visto il fervore e l'insistenza dell'amico a postare in questo luogo
    guarda, la cosa è un po' più complessa:
    Arcobaleno è molto infervorato, anche se - perlomeno da come espone - molto confuso, dato che cita fonti diversissime, tra cui il Corano, i testi avventisti, ecc...
    ma si limita al discorso sui testi;

    cioè, nonostante questo apparente radicalismo, non traduce quella roba in precetti sociali, vincolanti, o giudizi morali; non ci ha mai criticati per come viviamo; questa sua predisposizione molto americana, è figlia di una religiosità vistosa ma in ultima analisi molto privata, di fatto frutto di una libertà dove ti può capitare di convivere con gente le cui teorie ti possono sembrare bizzarre;

    ma sarebbe un errore equiparare queste figure a quelle della predicazione nostrana o islamico-mediorientale, che invece mirano ad incidere sul costume sociale e civile coi loro paradigmi di moralità;
    potrei scommettere entrambe le palle che se vai a confrontarti con Arcobaleno su temi come la sessualità, la famiglia, le politiche sociali, le tasse e gli immigrati, siete al 99% d'accordo, perciò lui non verrà mai a predicarti di essere diverso da quello che sei in base ad una morale religiosa.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #51
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    guarda, la cosa è un po' più complessa:
    Arcobaleno è molto infervorato, anche se - perlomeno da come espone - molto confuso, dato che cita fonti diversissime, tra cui il Corano, i testi avventisti, ecc...
    ma si limita al discorso sui testi;

    cioè, nonostante questo apparente radicalismo, non traduce quella roba in precetti sociali, vincolanti, o giudizi morali; non ci ha mai criticati per come viviamo; questa sua predisposizione molto americana, è figlia di una religiosità vistosa ma in ultima analisi molto privata, di fatto frutto di una libertà dove ti può capitare di convivere con gente le cui teorie ti possono sembrare bizzarre;

    ma sarebbe un errore equiparare queste figure a quelle della predicazione nostrana o islamico-mediorientale, che invece mirano ad incidere sul costume sociale e civile coi loro paradigmi di moralità;
    potrei scommettere entrambe le palle che se vai a confrontarti con Arcobaleno su temi come la sessualità, la famiglia, le politiche sociali, le tasse e gli immigrati, siete al 99% d'accordo, perciò lui non verrà mai a predicarti di essere diverso da quello che sei in base ad una morale religiosa.
    Mi sta sul cazzo comunque

  7. #52
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    Il problema del male... da un punto di vista occidentale credo che la miglior risposta in forma poetico-filosofica sia la seguente.


    Natura: Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro che alla felicità degli uomini o all'infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n'avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.

    Islandese: Ponghiamo caso che uno m'invitasse spontaneamente a una sua villa, con grande instanza; e io per compiacerlo vi andassi. Quivi mi fosse dato per dimorare una cella tutta lacera e rovinosa, dove io fossi in continuo pericolo di essere oppresso; umida, fetida, aperta al vento e alla pioggia. Egli, non che si prendesse cura d'intrattenermi in alcun passatempo o di darmi alcuna comodità, per lo contrario appena mi facesse somministrare il bisognevole a sostentarmi; e oltre di ciò mi lasciasse villaneggiare, schernire, minacciare e battere da' suoi figliuoli e dall'altra famiglia. Se querelandomi io seco di questi mali trattamenti, mi rispondesse: forse che ho fatto io questa villa per te? o mantengo io questi miei figliuoli, e questa mia gente, per tuo servigio? e, bene ho altro a pensare che de' tuoi sollazzi, e di farti le buone spese; a questo replicherei: vedi, amico, che siccome tu non hai fatto questa villa per uso mio, così fu in tua facoltà di non invitarmici. Ma poiché spontaneamente hai voluto che io ci dimori, non ti si appartiene egli di fare in modo, che io, quanto è in tuo potere, ci viva per lo meno senza travaglio e senza pericolo? Così dico ora. So bene che tu non hai fatto il mondo in servigio degli uomini. Piuttosto crederei che l'avessi fatto e ordinato espressamente per tormentarli. Ora domando: t'ho io forse pregato di pormi in questo universo? o mi vi sono intromesso violentemente, e contro tua voglia? Ma se di tua volontà, e senza mia saputa, e in maniera che io non poteva sconsentirlo né ripugnarlo, tu stessa, colle tue mani, mi vi hai collocato; non è egli dunque ufficio tuo, se non tenermi lieto e contento in questo tuo regno, almeno vietare che io non vi sia tribolato e straziato, e che l'abitarvi non mi noccia? E questo che dico di me, dicolo di tutto il genere umano, dicolo degli altri animali e di ogni creatura.

    N: Tu mostri non aver posto mente che la vita di quest'universo è un perpetuo circuito di produzione e distruzione, collegate ambedue tra sé di maniera, che ciascheduna serve continuamente all'altra, ed alla conservazione del mondo; il quale sempre che cessasse o l'una o l'altra di loro, verrebbe parimente in dissoluzione. Per tanto risulterebbe in suo danno se fosse in lui cosa alcuna libera da patimento.

    I: Cotesto medesimo odo ragionare a tutti i filosofi. Ma poiché quel che è distrutto, patisce; e quel che distrugge, non gode, e a poco andare è distrutto medesimamente; dimmi quello che nessun filosofo mi sa dire: a chi piace o a chi giova cotesta vita infelicissima dell'universo, conservata con danno e con morte di tutte le cose che lo compongono?



    Mentre stavano in questi e simili ragionamenti è fama che sopraggiungessero due leoni, così rifiniti e maceri dall'inedia, che appena ebbero forza di mangiarsi quell'Islandese; come fecero; e presone un poco di ristoro, si tennero in vita per quel giorno. Ma sono alcuni che negano questo caso, e narrano che un fierissimo vento, levatosi mentre che l'Islandese parlava, lo stese a terra, e sopra gli edificò un superbissimo mausoleo di sabbia: sotto il quale colui diseccato perfettamente, e divenuto una bella mummia, fu poi ritrovato da certi viaggiatori, e collocato nel museo di non so quale città di Europa.
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  8. #53
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    guarda, la cosa è un po' più complessa:
    Arcobaleno è molto infervorato, anche se - perlomeno da come espone - molto confuso, dato che cita fonti diversissime, tra cui il Corano, i testi avventisti, ecc...
    ma si limita al discorso sui testi;

    cioè, nonostante questo apparente radicalismo, non traduce quella roba in precetti sociali, vincolanti, o giudizi morali; non ci ha mai criticati per come viviamo; questa sua predisposizione molto americana, è figlia di una religiosità vistosa ma in ultima analisi molto privata, di fatto frutto di una libertà dove ti può capitare di convivere con gente le cui teorie ti possono sembrare bizzarre;

    ma sarebbe un errore equiparare queste figure a quelle della predicazione nostrana o islamico-mediorientale, che invece mirano ad incidere sul costume sociale e civile coi loro paradigmi di moralità;
    potrei scommettere entrambe le palle che se vai a confrontarti con Arcobaleno su temi come la sessualità, la famiglia, le politiche sociali, le tasse e gli immigrati, siete al 99% d'accordo, perciò lui non verrà mai a predicarti di essere diverso da quello che sei in base ad una morale religiosa.
    sono d'accordo, preferisco infatti un mormone o un testimone di geova a un cattolico praticante impegnato in politica
    "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".

  9. #54
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Per sfuggire al controllo divino io intendo ribellarsi alle leggi divine. L'onniscienza divina mantiene la conoscenza dei comportamenti dei ribelli e, anzi, li prevede.



    Ripeto che Dio non vuole esercitare la sua onnipotenza per mantenere il potere con la forza, perciò lascia libertà alle sue creature. La ribellione delle creature non implica la cancellazione dell'onnipotenza. E' una tesi errata.



    L'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, quindi sentimenti come l'amore, l'odio, la gelosia, il pentimento, l'ira, ecc. si trovano anche in Dio e vengono descritti chiaramente nella Bibbia.
    La creazione è stata perfetta, ma si è deteriorata per la ribellione di alcune creature. Il fatto di cambiare idea non rende imperfetto Dio. Esiste un modo univoco per fare le cose? Esiste una sola strada per andare a Roma? C'è un solo modo corretto di comportarsi in tutte le circostanze? L'ingenuo sei tu, non è così semplice. Questo è il modo di ragionare tipico dei TDG: o è così o cosà. No, può essere anche cosè, cosù, ecc.



    Sì, il pentimento di Dio potrebbe ripetersi, ma non è corretto dire che il pentimento è necessariamente conseguente a eccessi o errori, può essere conseguente al pensiero che ci sono soluzioni alternative al problema.
    Le leggi di Dio possono essere modificate da lui? Certo che sì. A parte le leggi di base, molte sue leggi sono state modificate nel corso del tempo, a seconda delle popolazioni e delle singole religioni.

    A domani.
    Immagina uno scrittore che pensa ad ogni personaggio e le battute. Dio nel suo pensare la creazione e nella sua onniscienza potremmo associarlo allo scrittore, che a seconda delle caratteristiche dei personaggi immagina una,serie di eventi.
    Se dio sa già chi siamo e cosa facciamo è anche come un regista che fa un film e poi se lo riguarda finito, montato.
    Anche se dio avesse cambiato qualcosa delle caratteristiche delle sue creature e dell'universo, avrebbe sempre già davanti il finale con in mezzo tutto il dipanarsi degli eventi.
    E non può certo creare qualcosa con un finale dove lo prende nelle chiappe, dove perde. Essendoci un unico creatore che decide di fare proprio quella creazione, gli eventi che accadono sono solo una farsa. Anche cambiando qualcosa, prevedendo cosa accadrà, sarà li stesso una farsa.
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  10. #55
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    Immagina uno scrittore che pensa ad ogni personaggio e le battute. Dio nel suo pensare la creazione e nella sua onniscienza potremmo associarlo allo scrittore, che a seconda delle caratteristiche dei personaggi immagina una,serie di eventi.
    Se dio sa già chi siamo e cosa facciamo è anche come un regista che fa un film e poi se lo riguarda finito, montato.
    Anche se dio avesse cambiato qualcosa delle caratteristiche delle sue creature e dell'universo, avrebbe sempre già davanti il finale con in mezzo tutto il dipanarsi degli eventi.
    E non può certo creare qualcosa con un finale dove lo prende nelle chiappe, dove perde. Essendoci un unico creatore che decide di fare proprio quella creazione, gli eventi che accadono sono solo una farsa. Anche cambiando qualcosa, prevedendo cosa accadrà, sarà li stesso una farsa.
    una vita dolorosa potrebbe insegnare di più di una vita agiata se lo scopo è una nostra evoluzione , un Dio deframmentato che comprende tutte le esistenze compresa la nostra mi soddisfa come teoria

  11. #56
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    una vita dolorosa potrebbe insegnare di più di una vita agiata se lo scopo è una nostra evoluzione , un Dio deframmentato che comprende tutte le esistenze compresa la nostra mi soddisfa come teoria
    Cos'è un dio deframmentato?

    Cosa vuoi insegnare se quella creazione prevede che dietrologo nasca così com"è e non diverso da ora? Così per tutti gli altri. Se prevedi gli eventi e crei sai già cosa farà tizio e cosa Caio, senza che possa esserci questa evoluzione per tutti.
    Se la base di partenza è un dio di bene ed amore, onnisciente, perfetto, tutte le capriole per infilarci il male, il libero abitrio, i se ed i ma, le possibilità, vanno a farsi friggere.
    Ultima modifica di Vega; 18-09-2017 alle 16:30
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  12. #57
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Cos'è un dio deframmentato?
    una nuova avventura , un progetto ambizioso di una espansione di coscienza

  13. #58
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    Cos'è un dio deframmentato?

    Cosa vuoi insegnare se quella creazione prevede che dietrologo nasca così com"è e non diverso da ora? Così per tutti gli altri. Se prevedi gli eventi e crei sai già cosa farà tizio e cosa Caio, senza che possa esserci questa evoluzione per tutti.
    Se la base di partenza è un dio di bene ed amore, onnisciente, perfetto, tutte le capriole per infilarci il male, il libero abitrio, i se ed i ma, le possibilità, vanno a farsi friggere.
    questo io non lo penso affatto , il libero arbitrio prevede che io raggiunga una vetta ma non mi indica la strada da percorrere , la strada che farò dipende da me

  14. #59
    Opinionista L'avatar di Vega
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    In un sistema come quello dove c'è il dio biblico pare di no.
    Se cambi i parametri della creazione e di dio potrebbe essere fattibile.
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  15. #60
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Non ho ancora ben capito l' espansione di coscienza se non che possa essere la solita concezione della divinità umana.
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