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Discussione: Ceto politico: impreparato, incompetente, immaturo

  1. #31
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Yele Visualizza Messaggio
    Sì capisco che c'è un legame perverso.
    Ma da qualche parte si dovrebbe cominciare.
    è quello che hanno iniziato a fare Monti e Fornero, dato che metà della spesa pubblica va in pensioni; ma si è vista la reazione, quantunque le proporzioni fossero moderate e i vincoli tanti;

    Io per esempio inizierei abolendo le regioni a statuto speciale
    il referendum di dicembre tendeva a quello, a sottrarre competenze onerose e fonte di sprechi alla discrezionalità regionale, depotenziando anche i conflitti sulla spesa e i residui fiscali;
    il Popolo si è sollevato in difesa della "costituzione più bella del mondo" e, in subordine, delle fonti insostenibili di reddito; Salvini ci ha investito intelligentemente, perché lo sbandamento dei conti gli fa strada per la Catalogna;
    gli altri idioti hanno fatto la guerra per lui, novello re di Prussia; solo che se ne accorgeranno solo a giochi fatti;

    , stabilendo dei bilanci standard per la sanità di ogni regione (il Patto per la Salute che voleva fare Livia Turco) e facendo una semplificazione drastica delle normative che regolano (amministrativamente) alcuni settori, come l'istruzione.
    i governi - pure quelli regionali, da cui dipende la sanità - sono troppo deboli contro le lobbies, attrezzate e infiltrate dappertutto e fortissime quando c'è da difendere reddito locale;
    è per questo che poi gli autonomismi trovano tanto sostegno trasversale: se a Milano leggi dei costi della sanità al sud e constati la parallela emigrazione sanitaria, prima o poi arriva qualcuno che perora un blocco o un aggravio e lo voti, perché la situazione ti sembra senza uscita;

    Poi combattere l'evasione sarebbe, non dico facile, ma più facile, se si collegassero le dichiarazioni dei redditi ai controlli di spesa e sulle proprietà. Non puoi pagare zero di tasse e avere la Ferrari in garage.
    vabbè, queste sono punte poco rilevanti sul grosso;
    lo scandalo è che se sei disoccupata e vuoi aprire un banco di castagnaccio per sopravvivere, non puoi perché i soli adempimenti base, al netto delle imposte vere e proprie, ti fano partire da un passivo di 10mila l'anno, perché, oltre al minimo di contributi, devi alimentare burocrazie e corsi in cui ti spiegano che non devi gettare la benzina sul fuoco, commercialisti che ti esonerino da situazioni kafkiane, ecc... cioè, la mafia legalizzata.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #32
    Chiamatemi Margherita L'avatar di Magiostrina
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    Premesso che non è il titolo di studio in sé a quantificare le reali capacità di una persona, che invece si rivelano in un mix di qualità che sono il risultato di esperienze diverse (studio, lavoro, sensibilità, etc.), trovo strano avere un Ministro diplomato, per ipotesi, mentre molti dei dipendenti del Ministero devono avere la laurea per superare il concorso. In altri settori, diversi dall'amministrazione pubblica, i capi hanno più titoli ed esperienza dei sottoposti, tralasciando il fatto che non hanno poi la responsabilità di amministrare una comunità intera.
    Questa storia dell'incompetenza e dell'immaturità a me sembra molto più diffusa proprio in politica e nell'amministrazione pubblica in generale e secondo me dipende dal fatto che in quei posti lì ci si arriva o solo per il titolo di studio o solo per l'esperienza, mentre ovunque quelli che riescono a far carriera fino a i massimi livelli, ci arrivano per una combinazione di preparazione ed esperienza, accumulate nel tempo col proprio sudore.

  3. #33
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    analisi lucida. Difficilmente confutabile.
    amate i vostri nemici

  4. #34
    Opinionista
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    Direi dipende dalla differenza di funzioni e nomine.
    Un servizio tecnico realizzativo richiede una competenza e si entra e sale su valutazioni tecniche specifiche.
    La politica, per dettato costituzionale, e' aperta a tutti e ci si arriva per elezione, o per scelta degli eletti nei loro ambiti decisionali.
    Il politico deve pure decidere una scelta politica di massima, es serve un ponte, non di piu', il tecnico deve realizzare un ponte che non crolli, cosa che richiede competenze diverse da quelle richieste fatte dall'indirizzo politico, cosa che, dovendo rappresentare il voluto diffuso, potrebbe anche meglio essere intercettato da cipputi, piuttosto che dal nome di prestigio risultato del suo ambiente elitario.
    Tipico il ministro della difesa difficilmente espresso dagli stati maggiori militari, o il presidente della repubblica capo delle forze armate e della magistratura.

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