Dal "Qayyúmu’l-Asmá", testo bahà’ì, scritto dal Bàb, precursore di Bahà’u’llàh (Capitolo XLVIII):

IN verità, agli occhi di Dio, questa Religione è l'essenza
della Fede di Muhammad; accorrete dunque disiosi al Paradiso
celestiale e al superno Giardino del Suo compiacimento al cospetto
dell'Unico vero Dio, sol che foste pazienti e grati innanzi
all'evidenza dei segni di Dio.

Qui viene descritto un paradiso che non è fisico, ma legato al compiacimento di Dio, alle leggi divine che discendono dal Cielo.

Dal "Bayán persiano", testo bahà’ì, scritto dal Bàb:

II, 16 Non v'è per l'uomo paradiso più meraviglioso che trovarsi
esposto alla Manifestazione di Dio nel Suo Giorno, ascoltare i
Suoi versetti e in essi credere, pervenire al Suo cospetto, che è
la presenza di Dio, veleggiare sul mare dell'empireo regno del
Suo compiacimento e gustare i frutti prelibati del paradiso della
Sua Unicità divina.

Viene confermata la citazione precedente riferita a un paradiso spirituale.