Dal Bayán persiano:

II, 7 L’ESSENZA di questo capitolo è come segue: ciò che
s'intende per Dì della Resurrezione è il Giorno in cui l'Albero
della Realtà divina appare, ma tra i seguaci dell'Islám sciita non
si vede alcuno che ne abbia capito il senso; essi al contrario
hanno fantasticato una cosa che non ha realtà presso Dio. A Suo
giudizio e nell'uso di coloro che sono iniziati ai misteri divini,
Dì della Resurrezione significa questo: che dall'apparizione di
Colui Che è l'Albero della Realtà divina, in qualunque periodo e
con qualsivoglia nome, fino all'istante della Sua scomparsa,
quello è il Dì della Resurrezione.

VIII, 9 IL Dì della Resurrezione è un giorno in cui il sole come
sempre si leva e declina. Quante volte è albeggiato il Giorno
della Resurrezione e le genti della contrada dove ciò avvenne
non ebbero contezza dell'evento. Quand'anche avessero sentito,
non avrebbero creduto, e pertanto non furono informati!

Da Il libro del consiglio di Zarathushtra e altri testi - Ed. Ubaldini - (p. 106; 5):

Per cinquantasette anni Soshyans susciterà i morti e tutti gli uomini saranno resuscitati, sia quelli che furono salvati che quelli che furono dannati.

Soshyans, alias Cristo, alias Maitreya (per i buddhisti), alias Kalkin (per gli induisti) ovviamente dovrà essere aiutato da altri credenti, come viene detto più oltre. (p. 107):

Mentre la resurrezione dei defunti procede, Soshyans e i suoi aiutanti eseguiranno il sacrificio della resurrezione dei morti…

Chi è Kalkin? La futura incarnazione di Visnu. (Nota a Abhinavagupta - Ed. U.T.E.T.)

In Luce delle Sacre Scritture, testo induista, (appendice V):

Prendiamo, per esempio, la venuta futura di Kalkin, che verrà ad uccidere gli empi.