Più a destra del papa

[Monia]

Più a destra del papa
di Domenico Starnone

Diciamolo ancora una volta: Bergoglio è una seccatura non solo per il centrodestra ma anche per i politici di centrosinistra. Sono anni, ormai, che ogni mattina il papa si sveglia e dice una cosa che dovrebbero dire loro con la stessa chiarezza, ma che da tempo non dicono nemmeno confusamente.

Se gli si rinfaccia: a sinistra siete più a destra di Bergoglio, si offendono, sottolineano che la politica è mediazione, è compromesso. E non pochi, se dovessero catalogare il pontefice, lo definirebbero uno “politicamente ingenuo”, di quelli che sparano a zero senza capire che, prima di muovere un dito, bisogna stabilire alleanze, fare gioco di squadra, ripetere a pappardella discorsi collaudati. All’inizio hanno pensato: va bene, è bravo, però così lo faranno fuori, ci vuole una strategia che lo aiuti a capire quando arretrare e quando attaccare.

Oggi, poiché Bergoglio è ancora vivo e vegeto, quando balugina qualche sua moderatezza si rallegrano mormorando: finalmente sta capendo che bisogna confrontarsi con la realtà e non giocare sempre a fare Gesù che caccia i mercanti dal tempio. Poi però il pontefice ricomincia a sgarrare, per esempio lascia intendere che le armi nucleari non vanno tolte solo ai pazzi e alle canaglie ma a tutti quanti. Allora borbottano insieme ai conservatori: questo papa fa pochissima teologia, un papa dev’essere teologo, sennò che papa è?

Più a destra del papa - Internazionale.it

[meogatto]

Ma lui si limita ad indicare il problema e a dare una soluzione nell'ottica dottrinale, con l'approvazione di dio e senza rispondere di cio' che propone al popolo sovrano che, se lo scontenti, ti trucida a piazzale loreto
Per un ambiente fortemente scristianizzato, che poi le soluzioni le dovrebbe realizzare e pure nel consenso popolare che poco bada ad una dottrina trascendentale, e' come avere il commento di un alieno che ragiona da alieno e il cui dire e' tanto papale, ma poco gestibile in un altro pianeta.

Vien solo da pensare a quale reazione ci sarebbe se, come invita caldamente il papa, si piazzasse d'autorita' un immigrato dentro ogni famiglia

[BiO-dEiStA]

Bergoglio ha preso il posto di Ratzinger solo perché si presenta meglio, in un'epoca in cui la chiesa non può più fare la voce grossa, ma si deve accontentare del consenso implicito di una massa inerte che la lasci continuare a operare senza darle troppo fastidio. Ma il papa si limita a parlare e a togliere qualche pulce qua e là, tanto per dare l'idea di voler combinare qualcosa: fare pulizia in casa propria è ben altro e non solo lo sa bene, ma si guarda ancor meglio dal fare la fine del martire. Non ne ha alcuna intenzione, non gli si addice proprio e infine nuocerebbe mortalmente a lui, alla gerarchia tutta e alla sopravvivenza della stessa organizzazione politico-economica chiamata chiesa cattolica.

[meogatto]

Beh, considerato che, morto un papa, se ne fa un altro e che, mentre i vivi parlano e i morti tacciono caricandosi tutti i torti, come si conviene a chi tace, e 'meglio restar vivo e almeno parlare

[Monia]

Bergoglio ha preso il posto di Ratzinger solo perché si presenta meglio, in un'epoca in cui la chiesa non può più fare la voce grossa, ma si deve accontentare del consenso implicito di una massa inerte che la lasci continuare a operare senza darle troppo fastidio. Ma il papa si limita a parlare e a togliere qualche pulce qua e là, tanto per dare l'idea di voler combinare qualcosa: fare pulizia in casa propria è ben altro e non solo lo sa bene, ma si guarda ancor meglio dal fare la fine del martire. Non ne ha alcuna intenzione, non gli si addice proprio e infine nuocerebbe mortalmente a lui, alla gerarchia tutta e alla sopravvivenza della stessa organizzazione politico-economica chiamata chiesa cattolica.

Le figure di Ratzinger e Bergoglio mi sembrano molto diverse... non solo in apparenza, ma soprattutto nella sostanza.
Fin dall'inizio, Papa Francesco si è distinto dai suoi predecessori per la volontà di lasciarsi alle spalle «la solenne sciocchezza del proselitismo», accettando gli uomini per quel che sono, senza giudicarli, ma offrendo loro consolazione e conforto. E mi sembra, a giudicare dal suo agire, che stia mantenendo pienamente fede a questa apertura: è un papa inclusivo più che esclusivo com'era Ratzinger.

Tanto per citare un tema attuale, che stiamo dibattendo in questi giorni anche qui sul forum, papa Francesco si è schierato apertamente a sostegno del principio dello ius soli e dello ius culturae... e questa sua posizione non solo ha suscitato reazioni contrastanti sia in Vaticano (qui), che nell'opinione pubblica. In questo, oltre che su molte altre questioni dondamentali, c'è un netto contrasto fra le posizioni di Bergoglio e quelle del papa emerito, sostenuto dai cattolici tradizionalisti. Questi ultimi sostengono che Francesco con queste sue aperture sta tradendo la dottrina sociale della Chiesa, di cui invece il suo predecessore sarebbe stato scrupoloso custode.

E questa è soltanto una delle tante differenze fra i due papi...

[conogelato]

Lo dipingono in tutte le salse: Visionario, sognatore, progressista, rivoluzionario, comunista, eretico e quant'altro. Ma a Lui interessa solo una cosa: Il Vangelo! Sine glossa.

[Vega]

E tenere a galla la Vaticano S.p.a.

[BiO-dEiStA]

Questi ultimi sostengono che Francesco con queste sue aperture sta tradendo la dottrina sociale della Chiesa, di cui invece il suo predecessore sarebbe stato scrupoloso custode.

Finché Bergoglio si limita a parlare, suscitando nei confronti della chiesa quel rinnovato entusiasmo di cui ha disperato bisogno, onde consentirle di continuare a razzolare, i cattolici tradizionalisti hanno ben poco da temere. Però è anche vero che agitandosi aiutano la gente a puntare il dito su un falso problema nonché su una falsa soluzione, contribuendo a portare nuovi adepti alla causa.

[conogelato]

La Chiesa và avanti per attrazione, Bio. Non certo per proselitismo. Più appare Cristo (nei gesti, nelle opere e nelle Persone) e più Essa vive

Appello papale per Natale ad abbandonare «gli idoli del successo, del potere e del denaro» e ad accogliere Dio. «Quando un missionario annuncia Gesù non fa proselitismo come un tifoso che cerca più aderenti alla sua squadra”, assicura Francesco che esorta a «lasciare le strade, comode ma fuorvianti, degli idoli di questo mondo: il successo a tutti i costi, il potere a scapito dei più deboli, la sete di ricchezze, il piacere a qualsiasi prezzo».

http://www.lastampa.it/2016/12/04/va...zO/pagina.html

[andreric]

La Chiesa và avanti per attrazione, Bio. Non certo per proselitismo. Più appare Cristo (nei gesti, nelle opere e nelle Persone) e più Essa vive

Appello papale per Natale ad abbandonare «gli idoli del successo, del potere e del denaro» e ad accogliere Dio. «Quando un missionario annuncia Gesù non fa proselitismo come un tifoso che cerca più aderenti alla sua squadra”, assicura Francesco che esorta a «lasciare le strade, comode ma fuorvianti, degli idoli di questo mondo: il successo a tutti i costi, il potere a scapito dei più deboli, la sete di ricchezze, il piacere a qualsiasi prezzo».

http://www.lastampa.it/2016/12/04/va...zO/pagina.html

Mi pare però che la chiesa e il Vaticano lo stato più ricco al mondo NON dia l'esempio caro Cono

[axeUgene]

c'è un netto contrasto fra le posizioni di Bergoglio e quelle del papa emerito, sostenuto dai cattolici tradizionalisti. Questi ultimi sostengono che Francesco con queste sue aperture sta tradendo la dottrina sociale della Chiesa, di cui invece il suo predecessore sarebbe stato scrupoloso custode.

E questa è soltanto una delle tante differenze fra i due papi...

beh, però la Chiesa cattolica è un animale sui generis, perché ruota tutta sul paradosso dell'autorità papale contrapposta alla tradizione:
in questo, le dimissioni di Ratzi sono state l'evento più rivoluzionario di sempre, molto più delle transitorie e intelligenti aperture di Bergoglio - la difesa dei Rohingya, è un capolavoro di diplomazia: un messaggio all'Islam, a basso costo - il quale, suo malgrado, rappresenta il sintomo di una malattia, anzi, più precisamente una droga: passato lui, devono trovarne un altro ancora più spinto, perché ogni arretramento sarebbe esiziale per l'istituzione;

Ratzi, al contrario, dimettendosi è stato il vero anti-Woityla, laddove quest'ultimo ha resistito fino alla fine, incarnando l'ideale tradizionalista in modo iconico, oltre che dottrinario; il suo gesto, molto krukko, pone le gerarchie di fronte all'inevitabilità di dover pensare ad un modo rapido di risolvere il paradosso di un'autorità suprema e insindacabile incaprettata nella tradizione, un governante che non governa, ma si trova su una nave che affonda;

Bergoglio pompa l'acqua fuori, ma le falle restano lì e si ampliano.

[Yele]

Lo dipingono in tutte le salse: Visionario, sognatore, progressista, rivoluzionario, comunista, eretico e quant'altro. Ma a Lui interessa solo una cosa: Il Vangelo! Sine glossa.

coni capelli lunghi e 50 anni in meno, penso che sarebbe abbastanza simile a quel sovversivo di Gesù

[Monia]

beh, però la Chiesa cattolica è un animale sui generis, perché ruota tutta sul paradosso dell'autorità papale contrapposta alla tradizione:
in questo, le dimissioni di Ratzi sono state l'evento più rivoluzionario di sempre, molto più delle transitorie e intelligenti aperture di Bergoglio - la difesa dei Rohingya, è un capolavoro di diplomazia: un messaggio all'Islam, a basso costo - il quale, suo malgrado, rappresenta il sintomo di una malattia, anzi, più precisamente una droga: passato lui, devono trovarne un altro ancora più spinto, perché ogni arretramento sarebbe esiziale per l'istituzione;

Ratzi, al contrario, dimettendosi è stato il vero anti-Woityla, laddove quest'ultimo ha resistito fino alla fine, incarnando l'ideale tradizionalista in modo iconico, oltre che dottrinario; il suo gesto, molto krukko, pone le gerarchie di fronte all'inevitabilità di dover pensare ad un modo rapido di risolvere il paradosso di un'autorità suprema e insindacabile incaprettata nella tradizione, un governante che non governa, ma si trova su una nave che affonda;

Bergoglio pompa l'acqua fuori, ma le falle restano lì e si ampliano.

Ho una mia teoria sulle dimissioni di Ratzinger: una sua sostanziale incapacità a reggere la pressione del ruolo che incarnava, con critiche, attacchi da più fronti e tutto... una teoria, del resto, suffragata da voci interne più che autorevoli (L'arcivescovo Negri: “Motivi gravissimi dietro la rinuncia di Benedetto XVI”).

Anche Bergoglio, per motivi diversi dal suo predecessore, non è molto amato dalle alte gerarchie vaticane... ha soltanto le spalle più larghe, credo, e procede per la sua strada, forte del consenso che incassa tra la gente su scala internazionale. Di falle in Vaticano ce ne sono ancora tante, certo, ma ho qualche dubbio sulla questione dell'affondo. Perché chi verrò dopo Francesco non potrà prescindere totalmente da quello che lui sta facendo: pena, una chiusura che danneggerebbe la chiesa e le farebbe perdere consenso.

Spero che lui sia il precursore di un'apertura reale verso istanze politico-sociali che neppure il Vaticano, ormai, può ignorare... se, appunto, non vuol rischiare di affondare davvero.

[meogatto]

Se apre, di fatto la chiesa si vincola al consenso popolare.
Se lo puo' permettere nella sua "mission" di indirizzo divino?
Come dire che il papa e' espressione di equilibri politici di curia e non purissima espressione di spirito santo.

[axeUgene]

Ho una mia teoria sulle dimissioni di Ratzinger: una sua sostanziale incapacità a reggere la pressione del ruolo che incarnava, con critiche, attacchi da più fronti e tutto... una teoria, del resto, suffragata da voci interne più che autorevoli (L'arcivescovo Negri: “Motivi gravissimi dietro la rinuncia di Benedetto XVI”).

Ratzi ha una personalità e una storia dottrinaria molto particolare; più che pressioni "politiche" in senso stretto, sentiva come oppressiva l'impossibilità di elaborare dottrina in modo efficace; ha una sensibilità "tedesca", ossessionata dal raffronto coi luterani e il loro rigore;

Anche Bergoglio, per motivi diversi dal suo predecessore, non è molto amato dalle alte gerarchie vaticane... ha soltanto le spalle più larghe, credo, e procede per la sua strada, forte del consenso che incassa tra la gente su scala internazionale. Di falle in Vaticano ce ne sono ancora tante, certo, ma ho qualche dubbio sulla questione dell'affondo. Perché chi verrò dopo Francesco non potrà prescindere totalmente da quello che lui sta facendo: pena, una chiusura che danneggerebbe la chiesa e le farebbe perdere consenso.

Spero che lui sia il precursore di un'apertura reale verso istanze politico-sociali che neppure il Vaticano, ormai, può ignorare... se, appunto, non vuol rischiare di affondare davvero.

fai attenzione, perché questo è un tipico fraintendimento "latino" della natura della Chiesa cattolica; noi siamo educati da secoli ad ignorare il mondo cristiano nel suo insieme, identificandolo col Cattolicesimo; così, il tutto si riduce alla questione "politica" del suo ruolo sociale;

il punto è che quell'istituzione si fonda su cardini dottrinari scritti e su una tradizione che si modifica solo in tempi ormai incompatibili con la rapidità delle questioni; cioè, servono papi molto spettacolari per coprire l'impossibilità di smentire per iscritto la tradizione; così, hai tante dichiarazioni "rivoluzionarie", ma nessuno scritto vincolante, dove si manifesterebbe il paradosso dell'autorità;

ora, se la questione della dottrina sociale della Chiesa è modulabile, non presenta ostacoli dottrinari particolari ma solo esigenze diplomatiche, il vero snodo sono le dottrine su famiglia e sessualità, che invece sono incistate nella dottrina al punto di poter essere modificate solo con traumi grandissimi; pensa solo all'assurdità di uno stallo sulla questione di concedere o meno la comunione al coniuge abbandonato, che per la sensibilità comune è roba da marziani;

e non è una questione di lana caprina, perché la difesa della nozione tradizionalista di famiglia è la trincea più importante per il consenso in quelle società rurali dove il Cattolicesimo trova ancora un seguito di massa, fuori dall'Occidente industrializzato; ed è anche il terreno contiguo a quella terra di nessuno dove l'Islam contende la rappresentanza di quelle istanze tradizionaliste; con la postilla che in Occidente c'è la possibilità di racimolare offerte, ma sempre meno propensione ad offrire e fare sconti, soprattutto in tempi di crisi, vedi IMU; e meno vocazioni; in Perù o nelle Filippine c'è più margine umano, ma quattrini pochi; e quelli sono affamati di soldi.