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Risultati da 46 a 60 di 65

Discussione: Interpretazione di parti del libro di Isaia.

  1. #46
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Me l'immagino, chi la vuole cotta e chi la vuole cruda, una specie di grigliata mista dove il cuoco sei tu.

  2. #47
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    Solo che se tu non cucini loro, loro cucinano te e non si limitano ad essere immangiabili e finire nella spazzatura.

  3. #48
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Ma smettila: le due genealogie sono diversissime tra loro: basti dire che danno addirittura un nome diverso al padre di Giuseppe.
    Quanto a quel "Ciò consente di applicare a Gesù la profezia di Isaia" non avresti potuto dirlo meglio: si manipola la realtà per farla combaciare con le "profezie"...
    No Pazza! Nessuna artificiosa manipolazione potrebbe resistere al Tempo e agli studiosi della Bibbia, credimi.

    Matteo segue la linea di Giuseppe (il padre legale di Gesù) attraverso il figlio di Davide, Salomone, mentre Luca segue la linea di Maria (il parente di sangue di Gesù) attraverso il figlio di Davide, Natan. Non esisteva un termine greco per “genero” e Giuseppe non sarebbe mai stato considerato un figlio di Eli per aver sposato la figlia di Eli, Maria. Attraverso entrambe i lignaggi Gesù è un discendente di Davide e quindi corrisponde alle caratteristiche del Messia. Tracciare la genealogia dal lato materno è una pratica insolita, ma era insolita anche la nascita da una Vergine, no? Come sempre, ad entrare in ballo, è la Fede. Credere veramente che Dio s'è fatto come noi
    amate i vostri nemici

  4. #49
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Come puoi dire che si è fatto come noi se le nostre madri non sono vergini?

  5. #50
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    No Pazza! Nessuna artificiosa manipolazione potrebbe resistere al Tempo e agli studiosi della Bibbia, credimi.

    Matteo segue la linea di Giuseppe (il padre legale di Gesù) attraverso il figlio di Davide, Salomone, mentre Luca segue la linea di Maria (il parente di sangue di Gesù) attraverso il figlio di Davide, Natan. Non esisteva un termine greco per “genero” e Giuseppe non sarebbe mai stato considerato un figlio di Eli per aver sposato la figlia di Eli, Maria. Attraverso entrambe i lignaggi Gesù è un discendente di Davide e quindi corrisponde alle caratteristiche del Messia. Tracciare la genealogia dal lato materno è una pratica insolita, ma era insolita anche la nascita da una Vergine, no? Come sempre, ad entrare in ballo, è la Fede. Credere veramente che Dio s'è fatto come noi
    Ma allora come si chiama il papà di Giuseppe? Smettila di arrampicarti sugli specchi, sei ridicolo.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  6. #51
    L'avatar di dietrologo
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    Non si arrampica , è un fake inconsapevole

  7. #52
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Come sempre, ad entrare in ballo, è la Fede. Credere veramente che Dio s'è fatto come noi
    E' fantastico. L'equazione torna sempre. Che 2+2=4 o 2+2=5 è uguale. Che la parola della bibbia, che dicono sia tutta rivelata, presenti dei buchi ed incoerenze, non ha importanza (quando fa comodo). Come cadere sempre in piedi e vivere felici!

  8. #53
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Ma allora come si chiama il papà di Giuseppe? Smettila di arrampicarti sugli specchi, sei ridicolo.
    I Vangeli sono documenti storici, Pazza. E come tali vanno presi. Con serietà e rispetto. Al netto del nostro essere credenti o meno. Ti è stata data una spiegazione, ti son state fornite fonti religiose e fonti laiche al riguardo della discendenza Davidica di Gesù. Poi, sei libera come tutti quanti noi, di accogliere tale spiegazione o di rifiutarla. Sia Matteo che Luca han disegnato la genealogia del Salvatore non a caso, ma documentandosi accuratamente. Sarebbe stata molto più sospetta un’assoluta corrispondenza dei nomi, non credi?
    amate i vostri nemici

  9. #54
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    I Vangeli sono documenti storici, Pazza. E come tali vanno presi. Con serietà e rispetto. Al netto del nostro essere credenti o meno. Ti è stata data una spiegazione, ti son state fornite fonti religiose e fonti laiche al riguardo della discendenza Davidica di Gesù. Poi, sei libera come tutti quanti noi, di accogliere tale spiegazione o di rifiutarla. Sia Matteo che Luca han disegnato la genealogia del Salvatore non a caso, ma documentandosi accuratamente. Sarebbe stata molto più sospetta un’assoluta corrispondenza dei nomi, non credi?
    Povero specchio... SONO QUASI COMPLETAMENTE DIVERSE!!! Non sono d'accordo nemmeno sul nome del padre di Giuseppe. Ribadisco: sei ridicolo. Come scrive giustamente Dietrologo, sembri un fake...
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  10. #55
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    In effetti cono sta sostenendo una tesi un po' tirata. E' come se io oggi sapessi tutti i miei progenitori da Adamo in poi. Mi sembra se non strano bizzarro.

  11. #56
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    Prova provata che era dio a scrivere.
    In una seduta di scrittura automatica

  12. #57
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    In effetti cono sta sostenendo una tesi un po' tirata. E' come se io oggi sapessi tutti i miei progenitori da Adamo in poi. Mi sembra se non strano bizzarro.
    La cosa più bizzarra è che definisce i vangeli "documenti storici". Ma solo quando gli fa comodo...
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  13. #58
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ragazzi, io sono un povero nessuno. Se non volete credere a questo povero nessuno, documentàtevi come volete: Che vi devo dire?

    "L'indagine storica su Gesù ha recentemente assunto un carattere interdisciplinare e ha conosciuto un allargamento interconfessionale della ricerca, con contributi rilevanti anche da parte di studiosi laici. Gli studi moderni, che ora prendono in considerazione anche una varietà di testi cristiani apocrifi, sono inoltre spesso caratterizzati da una rivalutazione dei materiali tradizionali e quindi da una rinnovata fiducia nella possibilità di ricostruire resoconti della vita di Gesù con tratti plausibili dal punto di vista storico. In ambito europeo i contributi più significativi hanno riguardato l'analisi sulle prime comunità cristiane e sulle tracce lasciate in esse dalla predicazione di Gesù[10].

    Come per altri fondatori di movimenti religiosi, anche nel caso di Gesù le fonti disponibili sulla sua opera sono state redatte principalmente nella cerchia dei seguaci[11]. Il dato non deve stupire perché la sua vita – efficacemente descritta da un biblista cristiano come quella di un "ebreo marginale"[12] – non è stata tale da attirare l'attenzione dello storico o del letterato del tempo, quanto piuttosto quella delle persone coinvolte nella sua esperienza religiosa. Nondimeno Gesù è, insieme a Giuseppe Flavio e Paolo di Tarso, la figura ebraica più documentata del suo tempo[13]."

    Il Gesù storico è il tentativo accademico di ricostruire la figura di Gesù di Nazareth[4] utilizzando i moderni metodi della ricerca storica, attraverso l'analisi critica dei testi antichi, in particolare dei vangeli canonici in quanto fonti primarie della sua biografia[5], insieme al confronto con il contesto storico e culturale in cui Gesù condusse la sua vita[6].

    Il "Gesù storico" è un prodotto specifico della modernità, sorto sia dall'esigenza di approfondire la conoscenza storica, sia dal bisogno di adattare le possibili letture della figura del nazareno a nuovi modelli culturali[7]. L'avvio della moderna ricerca storica su Gesù viene comunemente fatto risalire alla fine del XVIII secolo, con la pubblicazione degli studi di Reimarus, e si è quindi articolata in più fasi (cfr. Storiografia su Gesù)[8].

    Secondo l'opinione oggi generalmente accettata dagli accademici, basata sulla lettura critica dei testi che lo menzionano, Gesù di Nazareth fu un predicatore giudaico[9] che visse agli inizi del I secolo nelle regioni di Galilea e Giudea, crocifisso a Gerusalemme intorno all'anno 30 sotto il governo di Ponzio Pilato.

    Le informazioni reperibili sulla vita di Gesù sono contenute soprattutto nei vangeli sinottici, scritti all'incirca 30-40 anni dopo la sua morte, sebbene vi siano difficoltà di accordo tra gli studiosi e gli storici sui metodi d'indagine e sulla quantità e qualità di dati che possono effettivamente emergere da questi manoscritti. Non hanno riscontro nella ricerca storica le tesi, minoritarie ed estranee al mondo accademico, secondo cui Gesù sarebbe solo un mito.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Storic...ngeli_canonici
    amate i vostri nemici

  14. #59
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Già su quel "di Nazareth" ci sarebbe da aprire una bella discussione. Ai tempi di Gesù Nazareth pare proprio che non esistesse ancora... Gesù era probabilmente di Gamala. Comunque noto che hai deviato il discorso e non mi hai ancora spiegato come si chiamava il papà di Giuseppe...
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  15. #60
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    L'elenco dei personaggi dai quali Matteo fa discendere Gesù non riguarda la storia e non ha valore anagrafico, ma teologico e riguarda la fede. Per questo, svincolato da problemi di autenticità storica, Matteo si prende la libertà di inserire od eliminare i protagonisti del passato d'Israele nella genealogia di Gesù. Del resto basta confrontare la sua lista con quella contenuta nel vangelo di Luca, il quale risale nientemeno che ad Adamo per scorgere le evidenti divergenze ( Lc 3,23-38). Esse non riguardano solo i nomi che appartengono alla preistoria d'Israele, ma anche quelli che erano certamente più portata di mano. Mentre Matteo inserisce Giacobbe come nonno di Gesù ( Mt 1,16), per Luca il padre di Giuseppe si chiama Eli (Lc 3,23).
    Ciò che interessa all'evangelista è presentare lo sviluppo d'Israele dai patriarchi fino a Gesù. Per questo Matteo inizia da Abramo, il capostipite, attraversando tutte le epoche storiche che hanno visto sia il massimo splendore d'Israele, con il re Davide, sia la massima decadenza, con la deportazione babilonese ad opera di Nabucodonosor.
    Per preparare il lettore allo shock finale, con la nascita di Gesù avvenuta in modo a dir poco inconsueto, l'evangelista inserisce anche quattro donne tra gli avi del Messia. Ciò è alquanto strano, poiché le figlie d'Eva non erano incluse nelle genealogie. Non è solo la stranezza dell'inserimento di alcune donne tra gli antenati di Gesù a stupire, ma il tipo di donne che Matteo ha scelto. Come mai, anziché inserire tra le bisnonne di Gesù quelle sante donne che hanno dato tanto lustro ad Israele, quali le eroine nazionali Ester e Giuditta, la profetessa Debora, o la casta Susanna, è andato a scegliere proprio le quattro più discutibili? Infatti, ciò che unisce le donne scelte da Matteo è la situazione irregolare della loro unione con chi le ha rese madri e l'astuzia con la quale sono uscite da situazioni difficili.
    La prima tra le antenate di Gesù è una straniera, Tamar. Costei, rimasta vedova, pur di non rimanere senza figli si unisce con Giuda, il suocero, il quale sconsolato per la morte della moglie, cercava conforto con le prostitute ( Gen 38).
    Incurante delle pruderie dei moralisti, che potrebbero accusare Gesù di discendere da donne poco pie, Matteo inserisce nelle lista anche Racab, la tenutaria del bordello di Gerico.
    Che la lista sia teologica e non anagrafica è provato dal fatto che, secondo Matteo, da Racab nasce Booz, personaggio vissuto almeno due secoli dopo la madre.
    Tra le antenate di Gesù viene inserita anche Rut, una moabita, cioè appartenente a quel popolo che, secondo la Bibbia, e nato dall'incesto tra Lot e la figlia maggiore che, ubriacato il genitore, " ando a coricarsi col padre" (Gen 19,33). Rimasta vedova, Rut individuò nell'anziano ma ricco possidente Booz la soluzione dei suoi guai. Mentre Booz dormiva, Rut si infilò nel suo letto, proprio come aveva fatto la sua antenata col padre. Quando finalmente il rintronato Booz se ne accorse, era troppo tardi: da questa unione nascerà Obed, il nonno di Davide.
    Nella scelta delle donne più imbarazzanti della storia d'Israele, c'è posto anche per l'innominata. Pur eleggendola come antenata di Gesù, Matteo non riesce a nascondere il suo biasimo per questa donna, che non nomina, ma cita in modo sprezzante: "quella di Uria" ( Mt 1,6). Si tratta di Betsabea, l'ambiziosissima donna che sedusse Davide, il re che, " nella stagione in cui i re sogliono andare in guerra", guardando dall'alto del suo palazzo "vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto".
    Riuscita a farsi mettere incinta dal re e ad eliminare Uria, l'incomodo marito, l'intrigante Betsabea continuò nei suoi raggiri, arrivando a far salire sul trono il figlio Salomone al posto del legittimo erede, Adonia, che venne assassinato.
    La lista degli antenati di Gesù prosegue, con la cadenza monotona del verbo "generare", che per trentanove volte segnala la successione di padre in figlio, attraversando tutte le fasi della storia d'Israele. Giunti ormai al trentanovesimo "generò" ( Giacobbe generò Giuseppe), quando il lettore si aspetta di leggere che "Giuseppe generò Gesù", la trasmissione di vita iniziata da Abramo, si tronca per sempre.
    E' la prima delle novità che caratterizzeranno la manifestazione di Gesù, il " Dio con noi" . Matteo scrive infatti che Giuseppe è il marito ( ma i pii traduttori preferiscono il più casto "sposo") di Maria "dalla quale fu generato Gesù detto il Cristo".
    Attraverso l'interruzione della linea genealogica, Giuseppe, che mai l'evangelista indicherà come padre di Gesù, viene escluso dal concepimento del Messia.
    Il fatto è alquanto singolare poiché nella cultura ebraica non esisteva il concetto di genitori, ma si riteneva che fosse solo il padre colui che generava il figlio, mentre la madre era colei che lo partoriva (Is 45,10).
    Il padre generando il figlio non gli trasmetteva solo la vita, ma, con il suo nome, gli consegnava tutto il suo bagaglio di valori religiosi e di insegnamenti morali. Così il maschio primogenito, portando il nome del padre, faceva sì che la tradizione d'Israele si perpetuasse di padre in figlio (Num 27,4).
    Matteo, infrangendo questa cultura, presenta invece una donna "dalla quale fu generato" il figlio, adoperando lo stesso verbo generare (gr.ghennao) usato per tutte le generazioni precedenti, facendo presagire in Maria un intervento particolare da parte di Dio.
    Mediante questa improvvisa interruzione, l'evangelista vuole affermare che la tradizione d'Israele, che era iniziata da Abramo e che mediante Davide e Salomone era giunta fino a Giuseppe, cessa e non viene trasmessa a Gesù: il Messia non sarà portatore della tradizione dei padri. Gesù, che non si riferirà mai ad i suoi antenati chiamandoli i "nostri padri", prenderà sempre le distanze, definendoli i "vostri padri" ( " i vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti" (Gv 6,49), " e voi colmate la misura dei vostri padri" (Mt 23,32).

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